Rivoluzione Samp
Ranieri, addio a Ferrero Ora c’è D’Aversa in pole Il tecnico: «Mancano i presupposti per restare». Va a Firenze? Il presidente: «Per noi nuovo progetto». In corsa Iachini e Gotti
Grazie a tutti, ma la storia finisce qui. «Non ci sono i contenuti e i presupposti per restare»: il congedo di Claudio Ranieri, stasera all’ultimo giro dei suoi venti mesi esatti alla guida della Sampdoria, sta tutto qui. Giovedì, dopo l’ultimo contatto fra il suo manager Bascherini e la dirigenza di Corte Lambruschini, l’allenatore romano ha preso la decisione: il suo compito poteva dirsi esaurito qui, dopo la prodigiosa salvezza conquistata l’anno scorso e il nono posto di questo campionato, già blindato prima della gara di stasera contro il Parma ormai retrocesso al Ferraris. Per la panchina blucerchiata adesso il candidato forte è diventato Roberto D’Aversa, curiosamente l’avversario odierno a Marassi, già sondato dal presidente Massimo Ferrero. O, in alternativa, gli ex Giuseppe Iachini e Marco Giampaolo, insieme a Luca Gotti e Giovanni Stroppa.
Le cause
Da tempo si susseguivano gli incontri fra le parti, ma non si era mai arrivati a un punto d’incontro che potesse favorire il rinnovo di un accordo in scadenza il 30 giugno. Ma addebitare al mancato accordo economico (mai discusso in modo approfondito) la causa principale dell’addio sarebbe sbagliato: è vero che Ranieri percepisce oggi 1,8 milioni annui, e l’idea di Ferrero è di ridurre il monte-ingaggi globale. Ma c’è un discorso più profondo che concerne il tema progettuale per la Samp che verrà, in previsione di un’estate in cui il club dovrebbe ricavare dal mercato una quarantina di milioni dalle cessioni (richieste per Audero, Colley, Thorsby e Damsgaard). Ferrero e Ranieri sono due personaggi agli opposti, anche se sino ad oggi la convivenza aveva comunque funzionato. «Oggi ho detto alla squadra che non rimarrò per un altro anno – ha chiuso Ranieri -, ma voglio ringraziare tutti, soprattutto i giocatori, davvero con il cuore. Sono stati meravigliosi, in particolare l’anno scorso, quando mandavamo loro le mail per farli lavorare a casa. Ci siamo salvati grazie alla loro professionalità. Spero di essere stato un allenatore che è piaciuto ai tifosi».
Guardare avanti
Il presidente Ferrero, che deve ancora risolvere i rinnovi dell’intera area tecnica, da parte sua ha comunque già voltato pagina: «Sin dal primo incontro ha spiegato - abbiamo sempre rispettate tutte le scelte e le richieste di Ranieri e quindi prendiamo atto anche di questa sua decisione. Dire che ci ha sorpreso non è corretto: queste situazioni fanno parte delle trattative del calcio quando ci sono delle scadenze di contratto, quindi si è sempre preparati a ogni tipo di finale. Ci dispiace, ma il rispetto reciproco non va mai messo in discussione e non lo è neppure in questa situazione, così come le idee, le prospettive e i contenuti di ognuno di noi. Ringrazio Ranieri e il suo staff per l’importante lavoro che hanno svolto con dedizione e passione nelle ultime due stagioni, auguro loro ogni bene per il futuro, ma il mio senso di responsabilità nei confronti della società e a tutela dei calciatori mi portano solo lavorare per aprire un nuovo ciclo tecnico della Sampdoria, l’unico valore che veramente conta». Da domani inizia il casting per il tecnico che verrà.