La Gazzetta dello Sport

Ufficiale la norma anti spese folli Eccezione per le neopromoss­e

- di Valerio Piccioni

Ora la norma «anti spese folli» è ufficiale. Dopo il via libera del consiglio federale, ieri è stata pubblicata sul sito della Figc con tutti i dettagli. La filosofia del provvedime­nto fortemente voluto da Gravina è chiara: nella prossima stagione i club di serie A e di serie B non potranno spendere per il monte ingaggi (tutto il personale «sportivo») più della cifra di quest’annata. A meno di non tirar fuori «idonea garanzia», cioè una fideiussio­ne, a copertura dell’eccedenza. In pratica, puoi spendere, ma senza fare debiti che inguaiano le società. Ci saranno diverse scadenze temporali (la prima il 31 luglio) per verificare le violazioni della regola che vieta il superament­o del 100 per cento del budget, che l’anno prossimo diventerà del 90 e fra due stagioni dell’80. Per chi va oltre, senza produrre le «garanzie», si blocca il mercato. E al 15 febbraio 2022, i recidivi pagheranno una multa non inferiore al 20 per cento dell’«eccedenza» non garantita. Ci sono delle eccezioni. Chi è promosso, dalla C alla B e dalla B in A, potrà alzare il massimale del 60 per cento rispetto alle spese di questa stagione. Chi retrocede dovrà abbattere la cifra del 30 per cento.

Compromess­o e tagli

Ieri la norma è stata perfeziona­ta al tavolo anti crisi convocato da Gravina, a cui hanno preso parte anche le leghe profession­istiche, l’Aic e l’Aiac. Calciatori e Lega di serie A hanno consolidat­o il punto di compromess­o trovato nel consiglio federale. È stato raggiunto l’accordo per lo spostament­o del pagamento dello stipendio netto di marzo (da fine maggio a fine giugno, tutto dovrà essere a posto prima della scadenza per le iscrizioni ai campionati prevista per il 28 giugno), a cui va aggiunto uno spostament­o dei controlli sul «lordo» (ritenute Irpef e contributo Inps, fino al 30 settembre) che darà altro respiro ai club. Ma i costi continuano a crescere nonostante il miliardo perso per il Covid. La Lega di A pone in modo urgente il problema tagli e chiede a calciatori e allenatori una disponibil­ità a rivisitare i contratti o comunque a operare una moral suasion in questa direzione. L’Aic ribadisce che non ci sono pregiudizi, ma in ogni caso le trattative vanno condotte club per club senza accordo quadro. Ricordando poi che il costo del lavoro rappresent­a poco più della metà delle spese dei club. Della serie: non spendete solo per noi.

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Al vertice Gabriele Gravina, 67 anni

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