La Gazzetta dello Sport

Argentina, stop per Covid. La Colombia rinuncia alla Coppa

A Buenos Aires quarantena per 9 giorni A Bogotà le proteste costringon­o a non organizzar­e più il torneo per nazioni

- di Iacopo Iandiorio

Argentina e Colombia nel caos. Il calcio, come ovvio, ne paga le conseguenz­e. Buenos Aires in preda a un boom di coronaviru­s decide il lockdown e sospende il futbol per 9 giorni. A Bogotà le proteste contro il governo Duque già dai primi di maggio avevano portato all’interruzio­ne del campionato ai playoff, ora addirittur­a alla rinuncia a co-ospitare la Coppa America in programma dal 13 giugno proprio con l’Argentina.

Qui Baires

A Baires il presidente Alberto Fernandez ha annunciato ieri che da oggi al 30 maggio saranno sospese tutte le attività non essenziali nelle zone ad alto rischio o di allarme epidemiolo­gico per cercare di piegare la curva dei contagi e delle morti per covid. Ieri si sono registrati quasi 36 mila nuovi contagi, in una media settimanal­e di 30 mila; i morti sono circa 500 al giorno, e si è arrivati a un totale di quasi 73 mila su una popolazion­e di 44 milioni di persone. Così il governo nazionale ha deciso una nuova quarantena, «stiamo vivendo il peggiore momento da quando è cominciata la pandemia, sono sospese tutte le attività sociali, ricreative, economiche ed educative in presenza nelle zone ad alto rischio», fra cui Baires, la sua provincia, ed alcune grandi città. La Coppa della Liga, il torneo al momento in corso, si ferma alle semifinali. E chissà se ci sarà tempo per giocarle in seguito.

Qui Bogotà

Visto che poi ci sono le nazionali. Fra il 3 e il 9 giugno sono previsti anche 2 turni di qualificaz­ione ai Mondiali, prima della Coppa America. A cui ha rinunciato la Colombia. Dopo che la Conmebol, la federcalci­o sudamerica­na, ha respinto la richiesta di Bogotà di rinviare il torneo a novembre. Ora si parla di co-ospitarlo in Uruguay o Cile. Intanto in Colombia il campionato è fermo ai quarti dal 2 maggio. Si giocano solo le coppe internazio­nali. La decisione è stata imposta dopo una riunione del sindacato calciatori che si è schierato accanto al popolo, in sciopero da 3 settimane contro la riforma tributaria, la mala gestione sanitaria, la violenza e la repression­e delle forze dell’ordine, che hanno causato una cinquantin­a di morti, 1800 feriti e 500 desapareci­dos (triste ritorno degli scomparsi) che si sommano agli 83 mila morti di Covid. Hanno aderito alla protesta calciatori ed ex come Higuita, Falcao e Miguel Borja, ex Livorno, e re in Libertador­es 2016 ora allo Junior di Barranquil­la. Le ultime gare di coppa si sono disputate a migliaia di km, in Ecuador, Paraguay e Bolivia. L’altro ieri si è svolta un’altra manifestaz­ione davanti agli stadi di Bogota, Medellin e Cali, sedi della Coppa America. Chissà che non venga proprio rinviata.

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Proteste Nelle strade di Bogotà, Colombia, contro governo e polizia

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