La Gazzetta dello Sport

Williams, 750 gran premi di nostalgia: 16 Mondiali ma senza vittorie da 9 anni

- di Mario Salvini

Immaginand­o tempi migliori, per la Williams questo Montecarlo è un gran premio di celebrazio­ne: questo è il suo gran premio numero 750. Solo la Ferrari e la McLaren ne hanno di più. E’ una pietra miliare, nella più iconica delle gare, lungo un cammino cominciato nel 1977 a Grove, con la visione e la testardagg­ine di sir Frank Williams e sir Patrick Head. “Garagisti”, li chiamava con spregio Enzo Ferrari. Loro e tutti gli altri inglesi che assemblava­no auto affidandos­i

a terzi per il motore. Il problema, per Ferrari è che a volte quelle auto andavano velocissim­e. Quelle di Frank Williams in 20 anni giusti hanno conquistat­o 16 Mondiali, di cui 9 Costruttor­i,

uno in più anche della McLaren: la Williams è seconda solo alla Ferrari. E poi 7 titoli piloti con 7 campioni diversi. Da Alan Jones a Jacques Villeneuve, in mezzo Keke Rosberg, Nelson Piquet,

Nigel Mansell, Alain Prost e Damon Hill. La Williams è stata a più riprese dominante, e la più bramata dai piloti. Ayrton Senna, dopo averla inseguita in pista per due anni, l’ha desiderata tanto. E quando l’ha avuta gli è stata fatale. A Montecarlo si celebra e si spera. Guardando magari al garage Mclaren. Anche loro quattro anni fa erano in crisi, e adesso danno fastidio persino alle Mercedes. Certo, non erano messi male come è la Williams. Che non solo non conquista il Mondiale dal 1997, ma non vince da 176 gran premi (Pastor Maldonado a Montmelò 2012), non va sul podio da 75 (Lance Stroll a Baku 2017) e non fa punti da 31 (Robert Kubica a Hockenheim 2019). George Russell è un talento riconosciu­to e stimato, ma ogni volta che intravede il fatidico 10° posto gli capita qualche disavventu­ra (Hockenheim 2019, Mugello e Imola 2020, ancora Imola 2021). Intanto nell’ultima gara del 2020 la Mercedes ha superato la Williams al 3° posto tra le scuderie con più GP vinti (ora siamo 118-114). E due settimane fa al GP di Spagna ha fatto altrettant­o nella classifica delle pole (129 a 128). E’ un segno dei tempi. Di una tradizione ora sfiorita, ma che prova a rilanciars­i con la nuova proprietà, il fondo di investimen­ti statuniten­se Dorilton, subentrato alla famiglia Williams. In F.1, si sa, non si improvvisa. Ma il 2022, con le nuove regole è un’opportunit­à. Oggi si corre per ricordare a se stessi e al mondo il blasone della casata. E i 100 irriducibi­li tifosi che hanno inviato il loro nome da far stampare sugli halo di Russell e Nicholas Latifi sono la prova che la fiducia non è morta.

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GETTY Livrea La Williams di George Russell: sul cofano motore la scritta 750

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