La Gazzetta dello Sport

RAGAZZA MAGICA PILATO A 16 ANNI RECORD MONDIALE

- di Arcobelli, Marabini

La festa era scoppiata nelle piazze nel pomeriggio di domenica 2 maggio. Era proseguita con le bandiere esposte sui balconi. Poi è stata celebrata dai giocatori con le grigliate ad Appiano Gentile e infine si è spostata nei sorrisi e negli abbracci dei tifosi felici. E oggi la gioia per il diciannove­simo scudetto dell’Inter avrà la sua cerimonia ufficiale. Non una conclusion­e, ma un nuovo inizio. Dopo la partita con l’Udinese verrà consegnata la coppa, la squadra potrà alzarla in campo davanti a mille spettatori e poi si sposterà su una delle torri di San Siro per affacciars­i verso l’esterno, dove l’attenderan­no cinquemila persone. Senza le limitazion­i imposte dalla pandemia sarebbero state almeno dieci, venti volte di più.

Ci saranno Lukaku e i suoi compagni. Conte con i collaborat­ori dello staff tecnico. Marotta e gli altri dirigenti. E ci sarà Steven Zhang, il presidente più giovane della storia dell’Inter, capace di vincere lo scudetto dopo solo cinque anni dall’arrivo, più veloce di Massimo Moratti e più rapido anche del papà, il mitico Angelo. Dopo mesi di chiacchier­e e di dubbi, di voci di cessione totale della società o di disimpegno parziale, Suning c’è.

Con in più 275 milioni di euro in cassa, grazie al finanziame­nto del fondo americano Oaktree, e uno scudetto che nelle previsioni dovrà essere un accelerato­re e un moltiplica­tore dei ricavi.

È la prima volta che in Italia una proprietà straniera vince il campionato. Facile dire che è il segno dei tempi che corrono e che cambiano velocissim­i: si è fatta da parte la borghesia milanese che nei decenni fra la fine della guerra e i primi anni del nuovo millennio aveva celebrato, nei salotti del centro, tanti scudetti e trofei colorati di rossoneraz­zurro. Le famiglie storiche - i Colombo e i Fraizzoli, i Rizzoli e i Pellegrini, i Moratti e i Berlusconi - assistono e applaudono, ma non giocano più. Perché le cifre per sedersi a questo tavolo sono diventate troppo alte per molti di loro. O quantomeno non più accettabil­i. È un gioco che si possono permettere fondi americani o industrial­i cinesi che in questi mesi sono stati

più sinceri di quanto tante persone, in Italia, erano disposte ad ammettere.

Quando quelli di Suning ripetevano che erano a Milano per vincere e per restare, dicevano il vero. Oggi Steven Zhang mostrerà la coppa e la bandiera come ha già fatto dal terrazzo della nuova sede nel pomeriggio della conquista matematica dello scudetto. Felice ed entusiasta come un ragazzino. Poi sarà il momento degli incontri e dei piani per il futuro. Prima della gelata imposta dal Covid i ricavi erano schizzati verso l’alto, grazie alla forza di Suning e al lavoro dei dirigenti scelti da papà Jindong, e adesso è arrivato il momento di riprendere il cammino che era stato iniziato. La società è cambiata, sono nuovi il simbolo, l’inno, i protagonis­ti, ed è pronta ad affrontare il domani. Poi magari, come cantava Alberto Fortis, fra più di un anno cambierann­o i progetti e ci saranno nuove verità. Però intanto il giovane Steven Zhang può festeggiar­e e guardare tutti dall’alto, come aveva promesso nel 2016 al momento dello sbarco in Italia. E lì sotto ci sono i tifosi che cantano e applaudono. Anche chi, magari, in questi mesi aveva avuto dei dubbi.

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 ?? LIVERANI ?? Festa È il pomeriggio del 2 maggio e il presidente Steven Zhang sul terrazzo della sede festeggia la conquista del diciannove­simo scudetto della storia interista: in strada si erano radunati molti tifosi esultanti
LIVERANI Festa È il pomeriggio del 2 maggio e il presidente Steven Zhang sul terrazzo della sede festeggia la conquista del diciannove­simo scudetto della storia interista: in strada si erano radunati molti tifosi esultanti
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