STORICA INTER
Tremila gare in A e festa scudetto Domani Conte-day
Il tecnico chiederà a Zhang di non cedere i migliori A San Siro mille spettatori
Con il cuore che va a tremila: è il giorno della festa, della coppa scudetto, di un’attesa che dura da 10 anni. Dal 29 maggio 2011, finale di Coppa Italia con il Palermo, a oggi: 3647 giorni dopo l’Inter torna a sollevare un trofeo. Lo farà dopo un’Inter-Udinese che entrerà nella storia anche a livello statistico. Perché è la partita numero 3000 della storia dell’Inter in Serie A a girone unico. È la prima squadra italiana a tagliare questo traguardo: che coincida con uno scudetto vinto è simbolico, oltre che romantico. Da Giuseppe Meazza, marcatore il 6 ottobre 1929 nella prima partita (con vittoria) a Livorno, fino a Lautaro e Lukaku (che pure lascerà spazio dall’inizio a Pinamonti): l’Inter nel segno dei suoi campioni. E del successo: l’Ambrosiana Inter vinse lo scudetto 1929-30 e oggi gli stessi nerazzurri toccano quota 19. Lo fanno per la gioia dei loro tifosi. Dei pochi che potranno assistere e di quelli che saranno fuori. Dentro San Siro entreranno 1.000 spettatori, dopo il via libera di giovedì scorso: familiari di giocatori e staff, dipendenti e sponsor. Fuori, la festa comincerà già dalla mattina per 4.500 persone. Ma è la città intera a festeggiare, almeno quella a tinte nerazzurre. Pure gli abbonati, quelli che - dallo stop per la pandemia del marzo 2020 in poi - non hanno più potuto rimettere piede allo stadio. A loro l’Inter ha voluto dedicare un pensiero: nei prossimi giorni infatti il club invierà una bandiera nerazzurra, in ricordo dello scudetto numero 19 appena vinto.
Dal mattino Saranno 4.500 i tifosi fuori dal Meazza, 1.000 quelli all’interno
Traguardo Squadra in ritiro ad Appiano: solo Mancini nel 2007 oltre quota 90
Obiettivi
La partita non è un’amichevole. Perché Conte ci tiene e infatti non ha cancellato neppure il ritiro: ieri sera squadra ad Appiano, presente anche l’a.d. Beppe Marotta. L’Inter oggi può superare i 90 punti: l’impresa è riuscita una sola volta nella storia, nel 2006-07, quando Roberto Mancini toccò quota 97, il record assoluto nerazzurro. Passiamo ai traguardi personali? Lukaku partirà dalla panchina, ma nel secondo tempo dovrebbe far staffetta con Lautaro. E Big Rom inse
gue un paio di successi: con un gol arriverebbe a 30 centri stagionali, con due eguaglierebbe i 25 in un campionato, il suo primato firmato con l’Everton.
I presenti
Così, giusto per completare un giorno in cui solo i sorrisi sono ammessi, nessun potenziale cattivo pensiero su quel che sarà con Conte e i giocatori. Il programma post partita prevede il montaggio di un palco in campo: i giocatori saranno chiamati e premiati uno ad uno con una medaglia d’oro. Poi sarà la volta di Antonio Conte, che raggiungerà i suoi calciatori. Il tecnico precederà il capitano Samir Handanovic, che alzerà la famosa coppa ideata nel 1960 da Ettore Calvelli. Il trofeo sarà consegnato dal presidente di Lega Paolo dal Pino, accompagnato dal Sottosegretario allo Sport Valentina Vezzali. In tribuna, a godersi lo spettacolo, tra gli invitati ci saranno di sicuro Paolo Bonolis e Claudio Cecchetto, quest’ultimo peraltro autore della canzone scudetto, che risuonerà a San Siro per la seconda volta dopo l’esordio in Inter-Roma. E poi ci saranno anche alcuni grandi ex nerazzurri: Riccardo Ferri, Evaristo Beccalossi,
Francesco Toldo, Nicola Berti e Beppe Baresi.
Fuori
Nel momento del premiazione, più o meno, già da otto ore i tifosi nerazzurri staranno festeggiando fuori dal Meazza. Saranno in 4.500, numero stabilito dalla Prefettura, presenti fin dalle 9. Il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica ha individuato un’area delimitata di circa 19 mila metri quadri. La particolarità sarà la presenza di un dirigibile interista lungo 15 metri che si alzerà a circa 60 metri da terra, sopra il terzo anello della curva Nord. Il momento clou sarà dopo la partita con l’Udinese. Perché una volta completata la premiazione in campo, Lukaku e compagni si affacceranno dalla Torre 4 di San Siro e condivideranno con i tifosi la gioia, alzando anche davanti a loro la coppa. Sarà l’attimo più esaltante. Perché come dice Conte «lavoriamo tutti con l’obiettivo di renderli orgogliosi. Il tifoso è molto importante per il calcio, ci auguriamo presto di riaverli al nostro fianco».