La Gazzetta dello Sport

Gosens c’è, si ferma Hateboer Certezza Zapata (con Muriel?)

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●ZIN●ONIA (a.e.) Sembrava a rischio forfeit Gosens, invece si ferma Hateboer: l’olandese non è stato convocato (come Kovalenko) per un fastidio alla caviglia, dunque sulla destra spazio a Maehle, a meno che Gasperini non scelga il 4-2-3-1. Sembra più probabile la difesa a tre (Dijmsiti favorito su

Palomino) con tre giocatori davanti: la certezza pare Zapata, in tre per due maglie corrono Muriel, Malinovsky­i e Pessina, che sarebbe più probabilme­nte il trequartis­ta se Gasp dovesse scegliere la coppia colombiana. Con l’ucraino assieme a Muriel e Zapata sarebbe 3-4-3.

Nella rosa del Milan ci sono buchi evidenti: manca il vice Ibra, perché Mandzukic fermo da tanti mesi non è stato in grado di colmare il vuoto lasciato dalla star svedese. E ci sarebbero altre caselle da riempire, soprattutt­o se ci sarà da giocare in Champions League, cruccio attuale e obiettivo. Per farlo senza patemi occorre battere l’Atalanta e Gasperini, allenatore mai sconfitto da Pioli da quando allena il Milan, ed è l’unico fra i big. Note positive? Il rendimento in trasferta, 46 punti, nessuno nei primi cinque campionati d’Europa ha fatto meglio. Ma l’Atalanta resta una squadra complicata per il Milan e per il suo allenatore, che arriva agli ultimi metri senza alternativ­e. In difesa è tutto certo, in attacco l’infortunio patito da Rebic apre altri possibili scenari. Questo Milan è stato capace di ribellarsi alle difficoltà e superarle molte altre volte. Si trova costretto a farlo anche in questa situazione, negli ultimi novanta minuti. Se non ci riuscirà, partirà un piano diverso. I milioni di euro eventualme­nte derivanti dalla partecipaz­ione alla Champions League non sono mai stati messi a budget dal fondo Elliott, ma peserebber­o comunque. I piani di risanament­o del club andrebbero avanti senza strappi, appunto.

Inventare

Intanto Pioli si trova a combattere senza Rebic, l’unico lottatore in un attacco orfano di Ibra e con Mandzukic costretto dalla scarsa forma in panchina. «Il mio futuro è la partita con l’Atalanta, dobbiamo ragionare tutti così. Servono sangue freddo e spirito di gruppo». Pioli ha riportato la Lazio in Champions dopo otto anni e sta cercando di fare lo stesso con il Milan. Ultima qualificaz­ione, sofferta, alla fine della stagione 2012-2013: otto stagioni, guarda caso. L’assenza di Rebic non aiuta, ma Pioli in questi mesi complicati ha superato tanti ostacoli. E cadere sul filo di lana, anche contro un avversario brillante come l’Atalanta, farebbe male. A lui e ai tifosi, e magari alla proprietà che lo ha già confermato.

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