La Gazzetta dello Sport

Quel blitz da Agnelli la Signora sfiorata «Ora Bologna 10°»

Nel 2014 poteva prendere il posto di Conte «Ho sognato un rigore di Dybala sullo 0-0»

- di Matteo Dalla Vite INVIATO A CASTELDEBO­LE (BO)

Hanno mandato gli arbitri che volevo io. Ma se poi azzecco pure il rigore di Paulo...

l mio futuro? Assieme alla società lavoriamo sul domani Poi non ho la palla di vetro

Sogno-Juve? Intanto la Juve è stata dentro un sogno. Suo. «Mi sono svegliato lì, mentre c’era Dybala sul dischetto. Eravamo sullo 0-0, rigore netto - racconta Sinisa Mihajlovic -. Ora non so se il fatto di aver visto Dybala in sogno significa che non ci sarà Ronaldo, la vedo difficile, forse era fine gara... Mi è successo facendo un esame in ospedale per il quale sono stato addormenta­to. Dybala è sul dischetto e... mi son svegliato. “Ma non potevate aspettare un attimo?” ho detto ai dottori. E così non so come poi è andata. Ma magari avendo già azzeccato gli arbitri che volevo (Valeri, con Giacomelli al Var, come lui predisse dopo Verona-Bologna, ndr) ci prendo anche stavolta...».

Striscione e mentalità

Sinisa ieri ha abolito (per la terza volta) il ritiro serale, per oggi recupera Skorupski, Svanberg e Medel e soprattutt­o manda segnali... alla testa dei giocatori. «Noi ci giochiamo tutto? Sì, perché potremmo arrivare al 10° posto. E se dovessimo vincere sarà per noi, non per gli altri. Dovremo stare nella partita più mentalment­e che fisicament­e, anche se negli ultimi tempi la Juve ha aumentato l’intensità». I tifosi hanno appeso a Casteldebo­le il terzo striscione da ricarica (“Sbranateli”), la vittoria in casa contro i bianconeri manca dal 1998. Lui, Sinisa, ricorda che «da tecnico ho vinto una volta sola contro di loro, col Catania nel 2009. Eravamo alla cena di Natale, Lo Monaco fa un discorso e dà quasi per scontato che perdiamo contro la Juve. Lo fermo e gli dico: “Alt non si sa mai”. E vincemmo a Torino. Nel calcio non c’è roba scontata. Guardate Milan-Cagliari. E’ il suo bello. E può succedere pure oggi. Anche se quella Juve non era la Juve odierna eh...».

A casa Agnelli

Questa Juve, invece, due coppe le ha vinte («Pirlo due titoli li ha presi e se guadagna anche la Champions ha fatto bene...»). Questa Juve, nel senso dell’Era Andrea Agnelli, dopo il terzo scudetto di Conte sarebbe potuta essere sua. Pagina 398 del libro “La partita della vita”. «Mi chiamano i dirigenti bianconeri (...), vado nella villa del presidente Agnelli dove ceniamo in compagnia anche di Marotta, Paratici e Nedved. Parliamo di squadra, acquisti, cessioni, programmi e contratto. Ci lasciamo con un’intesa su tutto e in attesa che Antonio Conte sciolga le riserve. (...) Conte però dopo un po’ di tira e molla decide di restare. Io, a mia volta, resto alla Samp. Durante i ritiri estivi, Conte ci ripensa e va via. Io però non sono più disponibil­e e Allegri ha l’opportunit­à che sarebbe dovuta toccare a me. Così va il calcio, anche se non posso non chiedermi come sarebbe stata la mia carriera se...». Già, chissà.

Io, Saputo e il futuro

Al Dall’Ara ci sarà il n°1 Joey Saputo (in città da giovedì e fino a mercoledì) che da domani comincerà a incontrare proprio Sinisa per capire cosa succederà. Anche la Juve può aver pensato (ancora) a Sinisa. «Non ho la palla di vetro, non so cosa succederà, ma qui ho il contratto per due anni, sto bene e voglio ringraziar­e chi sta dietro le quinte per come mi fa sentire a casa». Cos’è, un saluto? «Ah, con la dirigenza stiamo lavorando per il futuro». Da Arnautovic (molto vicino) in poi. Anche se la Juve è... adesso. 2’41”

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy