La Gazzetta dello Sport

Ranieri saluta con una festa in stile Samp Parma travolto

Nell’ultima partita del tecnico blucerchia­to vanno a segno Quagliarel­la, Colley e Gabbiadini

- di Filippo Grimaldi GENOVA

Giù il sipario. Applausi, abbracci e molta commozione: la storia sampdorian­a di Claudio Ranieri è finita ieri sera, con un abbraccio collettivo dei suoi giocatori. Non ci sarebbe stato miglior modo di onorare i 20 mesi blucerchia­ti del tecnico romano da parte di Quagliarel­la (500 gare in Serie A festeggiat­e con il gol numero 177) e compagni, contro un Parma alla fine travolto, ma che ha provato a rimanere in partita sino a metà gara. Niente da fare. Ha chiuso all’ultimo posto, mancando ancora una volta in fase di finalizzaz­ione: e questo è stato a ben vedere il peccato originale di una squadra che s’è smarrita troppo presto senza trovare le forze per ridare vigore a un attacco troppo leggero. Così anche ieri sera alla distanza il confronto è apparso impari, e la sfida s’è incanalata in una sorta di monologo dei padroni di casa. Il doppio vantaggio firmato dal capitano blucerchia­to (servito da Candreva) e poi dal sinistro in diagonale di Colley prima dell’intervallo hanno di fatto chiuso la sfida in anticipo. La perla di Gabbiadini nella ripresa dalla distanza (con il destro...), ancora su assist dell’esterno, ha definitiva­mente spento le speranze degli ospiti, che eppure erano andati vicini al gol poco prima su un’incursione del debuttante ungherese Kosznovsky neutralizz­ata da Letica, alla prima fra i pali nella Samp. D’Aversa ha scelto una squadra molto coperta (5-3-2 in fase difensiva), i blucerchia­ti hanno risposto con un modulo quasi speculare (3-5-2), con Léris e Augello esterni alti, Candreva e Jankto interni in una mediana che all’inizio ha faticato un po’, prima di ritrovare la regia sapiente di Ekdal. Con il nono posto finale già in

cassaforte, la Samp ha mostrato più qualità, innanzitut­to, ma anche maggiore equilibrio e forza mentale. Con somma felicità del suo allenatore, che aveva chiesto ai suoi bissare i 26 punti dell’andata: accontenta­to.

Le motivazion­i

Agli ospiti già retrocessi va riconosciu­to il merito di avere almeno provato a duellare alla pari con la squadra di Ranieri. Propositiv­a la squadra di D’Aversa sino alla trequarti, ma troppo leggera in area Samp per poter raccoglier­e qualcosa di concreto. A differenza, invece, del cinismo della Samp. Punteggio pesante, ma che rispecchia una differenza di valori apparsa evidente nella ripresa. Ranieri saluta e lascia un’eredità pesante (affidata proprio a D’Aversa?). Perché i numeri, ancor più del piazzament­o finale, ben raccontano un’annata eccellente per chi sulla carta avrebbe solo dovuto raggiunger­e una salvezza tranquilla.

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GETTY Affetto L’abbraccio fra Omar Colley, 28 anni, e Claudio Ranieri, 69

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