Pilato come la Pellegrini: nella storia a soli 16 anni
a ragazzina è nella storia. Anche lei a 16 anni, l’età in cui, con l’argento olimpico ad Atene 2004, sbocciò Federica Pellegrini, la più grande nuotatrice italiana di tutti i tempi. Gli Europei di Budapest consacrano l’immenso talento di Benedetta Pilato, capace di prendersi in semifinale un record del mondo pazzesco, oseremmo dire annunciato, quello dei 50 rana, già sfiorato in batteria, quando si era dovuta accontentare si fa per dire - del limite juniores. È vero, la distanza non è ancora specialità olimpica. Ma un record del mondo è sempre... un record del mondo, per giunta non così abituale per il nuoto azzurro, visto che prima di Benny c’erano riusciti solo Novella Calligaris, Giorgio Lamberti e la Divina.
Oggi in finale potrà arrivarne un altro, con la ciliegina del titolo continentale: non si vede chi possa, in questo momento, contrastare la superiorità dell’azzurra sulla distanza breve, chi possa tenere il suo ritmo forsennato. Intanto già il 29”30 di ieri è la pietra miliare di una carriera che si preannuncia luminosa. Una prodezza che porta dritti alla distanza doppia, quella appunto dei Giochi. E che attende la ragazza tarantina a ulteriori progressi, lei che a dicembre ha stampato il miglior tempo italiano di sempre, staccando il biglietto per Tokyo e avvicinandosi sempre più ai vertici mondiali anche qui. Benedetta e il suo allenatore Vito D’Onghia sanno bene che i 100 sono il vero traguardo, l’obiettivo su cui porre il mirino pensando sin d’ora a Parigi 2024. Lavoro, crescita graduale, esperienza, sconfitte: tutto questo dovrà concorrere alla sua crescita e alla sua definitiva esplosione. Ma non ci stupiremmo se già a Tokyo succedesse qualcosa di speciale.
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