Binotto non si accontenta «Potevamo fare meglio»
Sainz deluso: «Pole alla mia portata e qui non capita spesso. Ma ora penso al modo di vincere lo stesso»
Non possiamo essere soddisfatti: dovevamo essere tutti e due davanti
L’espressione sul viso di Carlos Sainz è una nuvola che passa all’improvviso tra i raggi di una soddisfazione insperata, quasi dimenticata. E’ il buio nella giornata di sole in cui la Ferrari è tornata davanti a tutti. L’altro lato di un garage che non viveva un pomeriggio di gloria così da Città del Messico 2019, dal 27 ottobre di quell’anno, da 19 mesi, da 573 giorni. Quando è stato il suo momento di parlare, lo spagnolo ha fatto calare il silenzio. Nell’entusiasmo della bandiera rossa che ha congelato i tempi e sancito la pole da tanto attesa. ha di colpo ri-proiettato tutto in un’ottica fino a quel momento non considerata.
Occasione della vita
«Penso che non possiamo essere contenti, oggi», ha detto Sainz. «Non possiamo esserlo come squadra, si poteva fare un primo e un secondo posto senza problemi. Avevo le potenzialità per fare 1’10”1 o 1’10”2, quindi la prima pole della mia carriera. Non ci siamo riusciti, e quindi non sono soddisfatto». Parole inimmaginabili solo fino a pochi giorni fa. Ed è per questo che anche un’arrabbiatura così, per questi motivi, è sintomo che più di qualcosa è cambiato in meglio. Per Sainz, tanto per dire, quello di ieri è stato il miglior piazzamento in qualifica con la rossa, il terzo in carriera. Che a fronte di un risultato così sia deluso la dice lunga sulle potenzialità da lui stesso individuate nella sua SF21. «Ma questo mi interessa poco. Non guardo al fatto che pochi giorni fa un obiettivo così era impensabile. Mi interessa oggi, oggi la pole era possibile, e nella vita non credo che a Montecarlo capiti spesso». Certo, tutte le peculiarità di questo circuito non autorizzano a credere che i progressi siano definitivi e da considerare acquisiti per i prossimi gran premi. Dunque è comprensibile la sensazione di Carlos di aver sciupato un’occasione. Ma intanto non è detto che queste condizioni non siano replicabili. E poi, come ha ribadito lui stesso: «Il passo c’è, ce l’ho...». Quindi pur con tutte le difficoltà a superare tra queste barriere, non è ancora detta l’ultima parola.
Sorriso ritrovato
Il team principal Mattia Binotto condivide il disappunto di Sainz: «Anche la squadra è amareggiata, perché tutti, io compreso, pensavamo che si potesse fare ancora meglio», ha precisato. Ma è anche consapevole di come Carlos non abbia colpe. Ed è ancor più conscio di quanto sia eccezionale il risultato complessivo. «Siamo contenti di come è andato il weekend fino ad ora. Dobbiamo sorridere, per la pole e ancora di più per come si comporta la nostra vettura, per come sa andare veloce su questo tracciato, sulle curve a bassa velocità. Rispetto ad altre squadre magari ci mancherà ancora un po’ le medio-alta velocità, ma qui abbiamo dimostrato di avere molto carico a bassa velocità, il tipo di carico più difficile da trovare a da sviluppare. Erano importanti le conferme che abbiamo avuto».
Piano di rimonta
Il ritornello è che a Montecarlo la pole è assicurazione di vittoria, o quasi. In realtà in totale il poleman ha vinto 29 volte su 66, ma è vero che è successo in 12 delle ultime 16 edizioni. «Con Max Verstappen subito dietro non c’è niente da dare per scontato», ha ragionato Binotto. «ma intanto siamo davanti», e in pochi ci avrebbero scommesso. «I momenti cruciali sono la partenza e il pit. Possiamo raccogliere punti importanti, è questo il nostro obiettivo. E speriamo che sia un buon presagio per il resto della stagione», ha chiuso Binotto. Mentre Sainz ha promesso battaglia: «Devo pensare a come a fare per vincere la gara. Partendo quarto tutto è molto più complicato, devo vedere come fare. L’obiettivo minimo è il podio...».