La Gazzetta dello Sport

Benny boom!

- di Stefano Arcobelli

BBenedetta primatista. Cartolina da Budapest, scritta con poderose bracciate da Benny Pilato nei 50 rana non olimpici: «Ciao Lilly, è 29”30!». Il record mondiale di 29”40 di Lilly King, ragazzona dell’Indiana e padrona della rana veloce nel 2017 in questa Duna Arena diventò iridata, è stato spazzato ieri agli Europei dalla sedicenne ragazzina di Taranto. In semifinale, esattament­e come riuscì la prima volta a 18 anni a Federica Pellegrini a Melbourne 2007 nei 200 sl. Primatista e argento mondiale ma non ancora campioness­a europea, l’unico titolo che manca a Benny in vasca da 50 metri (lo prenderà stasera). Fede era stata l’ultima azzurra a vivere questa sensazione nel 2009 ed è anche in carica nei suoi 200 sl. Dopo la sua quarta medaglia si compliment­a così con la baby fenomeno: «E’ molto più sveglia di quando avevo 16 anni io. Ricordo la prima volta di Melbourne, e non ci dormii la notte per quella giornata storica in cui tolsi il primato alla Van Almsick. Mi stupisce Benny per quanto sia davvero tosta e più furba della Pellegrini a 19...». Benny si era fermata in batteria a 10 centesimi dal record mondiale migliorand­o solo quello italiano del 2020 da 29”61 a 29”50. Di sera, il sensaziona­le botto. Il coach da casa si è messo a urlare dal balcone per questa «emozione incredibil­e».

▶ Benedetta,cosa prova a botta

calda?

«Non voglio piangere come ogni volta, oddio cosa ho fatto. Wow».

▶ Ha tolto il record alla King... «Non me l’aspettavo davvero, volevo migliorare solo il tempo della batteria, magari il record europeo che era a due centesimi ma non pensavo così. Sono solo contentiss­ima per adesso». 3Perché ancora non ha la medaglia?

«Già, ma sono in finale». 3E chi potrà mai batterla? «Quando ho visto il tabellone e il crono non volevo crederci, non ho realizzato. Wow!». 3Cos’è cambiato tra batteria e

semifinale?

«Di mattina ero arrabbiata, di pomeriggio no. Una questione emotiva come per i 100».

▶ A proposito se non è la stessa specialità da quella olimpica, almeno la gara del cuore la carica?

«Nei 50 ho meno ansia dei 100, sono molto più sicura. Mi diverte

tanto farli mentre preparo Tokyo».

▶ Un record per...? «Soprattutt­o per il mio allenatore Vito d’Onghia che è di Taranto. E poi per i miei genitori e tutta la mia famiglia, la mia barboncina Gilda e il mio pappagallo».

▶ Un raccolto preparato nel sud: quanto orgoglio c’è? «Non abbiamo la vasca da 50 metri, spero che i pugliesi abbiano guardato la mia gara».

▶ Nuota come il marziano britannico Peaty?

«La Peaty delle donne? Non esageriamo...».

▶ Qui a Budapest aveva già fatto meraviglie...

«Questa ormai è la mia piscina. Ho vinto l’oro mondiale giovanile, ho fatto i record nella Isl, e adesso...».

▶ Cosa faceva 4 anni fa quando la King realizzava il su 29”40? «Io ero solo un’esordiente».

▶ Sui social lei dà i voti ai com

pagni: e su di sé? «10 per la gestione dell’attesa e della tensione, 8 per il tempo nei 100 e 9 per l’esperienza».

▶ Come festeggerà il suo primo primato?

«Quando torno con qualche giorno di pausa».

▶ Cosa le ha detto l’allenatore? «Mi ha mandato un audio era casa ed è monto contento anche di come stiamo costruendo i 100 per Tokyo. Qualificar­mi a dicembre non è stato facile. I 50 sono come un gioco che mi divertono tanto».

Volevo migliorare il tempo della batteria, magari il record europeo...

Benedetta Pilato sulla sua prestazion­e da primato

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