La Gazzetta dello Sport

Pioli si gode l’EuroMilan «Un lavoro spettacola­re»

Il tecnico che ha riportato i rossoneri in Champions: «Traguardo meritato, ci abbiamo sempre creduto»

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desso sì, è veramente Mister Cinquanta milioni. Anche più di cinquanta milioni, se si calcolano i giocatori che ha fatto crescere, quelli che ha rivalutato, quelli che ha trasformat­o sul piano tattico. Stefano Pioli sarebbe rimasto l’allenatore del Milan anche se la squadra non fosse entrata in Champions League, però si è inchiodato sulla panchina in fondo a un percorso prima perfetto, poi dolente, poi felicissim­o. Il Milan è rimasto in Champions per 37 giornate su 38 e neppure a Bergamo,

Anell’ultima difficile tappa, è mai stato fuori. Ha rischiato, ha resistito, telecomand­ato dal suo allenatore che ha urlato i compiti ai suoi giocatori dal primo all’ultimo minuto. Se c’era tensione, e certamente ce n’era, Pioli l’ha sopportata bene. Aveva chiesto sangue freddo, e l’ha avuto. Aveva detto «io ci credo» e ha fatto sì che ci credessero anche i suoi, che si erano smarriti contro il Cagliari ma hanno ritrovato la forza che serviva per restare aggrappati al treno che porta in Champions, che con due milanesi e un’altra lombarda più che altro sembra un tram. Il tram che si chiama desiderio appunto. Dopo otto anni e dopo molto desiderare, il Milan rimette il naso lì dove è stato a lungo di casa. Ed è un risultato che va ben oltre i cinquanta milioni della qualificaz­ione.

Un ciclo

«C’è un lavoro di tante persone dietro questo successo. C’è empatia, c’è una bella atmosfera che dobbiamo assolutame­nte coltivare e portare avanti», ha detto Pioli. «In questa partita, che era molto difficile, la squadra ha dimostrato molta maturità e molto equilibrio. La squadra ha sempre creduto nel lavoro che stavamo facendo, senza esaltarsi e neppure deprimersi. Abbiamo commesso qualche errore, ma i risultati sono arrivati». Brillante soprattutt­o il Milan con la valigia, che a Milanello era stato salutato da tanti tifosi pronti a incoraggia­rli verso gli ultimi metri. Faceva sperare forse proprio questo, il rendimento in trasferta: contro l’Atalanta il Milan ha raggiunto quota 16 successi esterni, record in A (eguagliati il Real Madrid 2011-12 e il Manchester City 2017-18 nei tornei Big-5), in casa ha lasciato troppi punti e questo è il difetto che Pioli dovrà provare a cancellare la prossima stagione. «Vedremo, c’è qualche ragione tattica da esaminare certamente, ma ora godiamoci questo finale bellissimo. Abbiamo raggiunto la Champions perché l’abbiamo meritata, oltre a meritare il secondo posto in classifica. Abbiamo fatto tutto il campionato ai vertici, purtroppo avevamo buttato via il match point domenica scorsa. Sono davvero emozionato, felice, devo ringraziar­e il club perché ci ha fatto lavorare in modo spettacola­re». Lo scudetto è stato a lungo un sogno, il secondo posto si è concretizz­ato di nuovo al momento giusto. E ora probabilme­nte può davvero cominciare un ciclo con quello che sembrava un allenatore di passaggio.

Imprese

ll record Sono 16 le vittorie esterne: primato assoluto nella storia della A

Su Donnarumma «Resterà? Deve pensare al futuro, che per noi era adesso»

Strana la storia di Pioli, che aveva già compiuto l’impresa di riportare la Lazio in Champions League, ma la sua è stata tutta una carriera di alti e bassi con qualche finale in volata e i successi svaniti per un soffio. Sembrava che il cliché dovesse ripetersi, un’etichetta destinata a restargli appiccicat­a addosso anche ora, a 55 anni. Ma questa volta Pioli non ha fallito. Ora l’operazione di ricostruzi­one del Milan europeo potrà andare avanti in tranquilli­tà, con Zlatan, con tanti giovani, con qualche ritocco di mercato e qualche addio. Inevitabil­e in fondo alla serata la domanda su Gigio, mentre fuori i tifosi dell’Atalanta hanno appena finito di lanciare fuochi d’artificio. «Gigio ha fatto una stagione incredibil­e. Resterà? Deve pensare al futuro, ma fino all’ultima partita è stato bravo come tutti a pensare che il nostro futuro era adesso». Il campo conferma. 2’59”

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