La Gazzetta dello Sport

Gasp salta comunque: «Sono felice di restare a Bergamo»

I tifosi festeggian­o squadra e tecnico: «Che stagione, chi pensava potessimo fare a meno di Gomez e Ilicic?»

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uori dallo stadio, perché dentro non si può, è come se l’Atalanta non avesse perso: nessuno potrà dire che la Dea si è scansata e tanto basta ai 4-500 tifosi che per tutta la partita hanno fatto sentire i loro cori, cantando dallo spazio occupato dietro la loro curva, e alla fine i ragazzi ce li hanno lì, affacciati sui gradoni esterni del Gewiss. Si erano dati

Fappuntame­nto per ringraziar­si e un accordo non si rinnega per una sconfitta che non fa poi così male, “grazie” al Napoli. E gli ultrà ringrazian­o, perché il regalo della squadra era arrivato da un po’, e pazienza se il secondo posto è rimasto un desiderio: è terzo posto, come tre sono le qualificaz­ioni in Champions consecutiv­e e tanto basta per accendere fuochi d’artificio, chiedere a Gasperini di saltare con la curva e il Gasp salta, assieme ai tifosi e assieme alla squadra. Il presidente Antonio Percassi non salta, ma ringrazia «perché è stata una serata emozionant­e», come tutta la stagione che ha portato nuovi record. Magari altri ne arriverann­o, quando i tifosi potranno urlare di nuovo il loro amore dentro il Gewiss, e non fuori. «Ci siete mancati molto. Ma adesso fate i bravi», ha detto ancora Percassi.

Soddisfazi­one

Dopo aver saltato, Gasperini racconta la sua gioia anche a parole. Parole di conferma, come già detto da Luca Percassi sabato: «A Bergamo sto molto bene, finché le soddisfazi­oni saranno più grandi delle delusioni e percepirò che non sento questo solo io, sarò felice di continuare qui». Parole di autocompia­cimento, per aver accompagna­to la squadra ancora così lontano: «È stato bello festeggiar­e coi tifosi: dobbiamo essere felici perché le ciliegine sono state alcune partite, ma questa è la torta, molto grande, a quattro piani. Ci sono anche i trofei, ma altre cose mi danno una soddisfazi­one più grande anche rispetto agli anni scorsi. Terza qualificaz­ione in Champions alla fine di una stagione durissima; eravamo fuori da una mischia con tre grandi e se non fosse stato cosi sarebbe stata molto dura. E poi chi avrebbe pensato di poter fare a meno di Gomez e Ilicic? A volte ci è mancata un po’ di qualità, ma si è vista una grande capacità di crescere della squadra, anche di cambiare tattica. È servito il coraggio di fare certe scelte, ma abbiamo segnato comunque 90 gol». E ora? A Gasperini piace volare alto, ma anche restare realista: «Io penso che oggi l’Atalanta sia al piano più alto, e non sarà neanche facile mantenerlo, contro rivali che hanno grandi disponibil­ità. L’Atalanta non si tira mai indietro su nulla, ma per me la cosa più importante è sentire soddisfazi­one per quello che abbiamo: se diventa più grande l’insoddisfa­zione, è un problema». 2’15”

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LAPRESSE Guida Gian Piero Gasperini, 63, 3° per la terza volta di fila

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