Mihajlovic nero: «Abbiamo fatto errori da dilettanti»
Il tecnico del Bologna: «Siamo andati in giro per il campo. Serve più testa». Con Saputo a breve riparlerà di futuro
inisa Mihajlovic è quasi più avvilito che arrabbiato. Quasi. «Se uno ci ha visto stasera la prima domanda che potrebbe farsi è “Ma come mai non sono retrocessi?” - dice il tecnico del Bologna -. La verità è che ci siamo salvati e bene, mai siamo stati dentro la zona retrocessione, ma contro la Juve abbiamo fatto errori da dilettanti. Sono usciti tutti i
Snostri limiti difensivi: non era difficile immaginare una sera così ma abbiamo fatto malissimo. Una figura di...».
Il domani? Boh
Joey Saputo era in tribuna. Brutta botta. «A me fare brutte figure mi fa venire il latte alle ginocchia. Non mi piace e non mi va...» aggiunge Sinisa. «Sono proprio incazzato, non volevo usare parolacce ma è così - dice ancora Sinisa -. Va bene che i giovani hanno alti e bassi e che bisogna lavorare su questo: da quando sono arrivato sono migliorati, ma devono avere tutti più passione, più forza, a volte sembriamo mosci. E allora non va bene. A centrocampo dovevamo seguirli a zona ma andavamo in giro per il campo, dietro dovevamo seguire gli uomini. Niente. In certe partite serve la testa. Il futuro? Nel calcio non si sa mai, magari mi mandano via o vado via io perché mi sono stufato. Io ho il contratto di due anni, vediamo; poi devono essere contente le due parti».
Mercato
suo discorso legato al futuro col presidente Joey Saputo? «Io vado a Roma», aggiunge Sinisa, ma le parti sono vicine. Il valzer delle panchine sarà una lavatrice, Sinisa è più verso la permanenza («stiamo parlando di futuro» ha detto) che no, anche in virtù del contratto che va fino al 2023. Sul tavolo anche Arnautovic, un difensore centrale (fra Lyanco, Rugani e Nkolou) e le decisioni circa il futuro di Palacio, Danilo, Poli e Medel. «Speriamo che l’anno prossimo si prenda una punta e poi vedremo quanto ci è mancata o no rispetto a quest’anno - chiude Mihajlovic -. Abbiamo sempre giocato per vincere, giocato bene, siamo andati in gol con 16 giocatori diversi ma abbiamo segnato meno di quel che abbiamo creato. Questa squadra ha margini di miglioramento in ogni reparto, poi vediamo chi si prende o si vende: la squadra ha mentalità, identità». La serata era cominciata con un bagno di folla (500 tifosi all’arrivo del pullman al Dall’Ara) e i fuochi d’artificio (sulla salita di San Luca). Si è chiusa con le facce tetre. Di tutti, dentro e fuori. «Si vede che non è servita la spinta da fuori e nemmeno da dentro» l’accusa finale alla squadra. 1’44”