La Gazzetta dello Sport

Ferrari, belle emozioni Ma sul botto di sabato Leclerc deve riflettere

- di Gianluca Gasparini

«Per finire primo, prima devi finire», recita un vecchio adagio delle corse. Figurarsi se la gara non la cominci nemmeno... Azzardo e F.1 vanno a braccetto da una vita. In pista e fuori, quando sono necessarie scelte che possono rivelarsi vincenti o sbagliate. Ieri la Ferrari ha deciso di mandare in griglia Leclerc con la monoposto sistemata dopo il botto di fine qualifiche, concentran­dosi sul cambio, la cui sostituzio­ne avrebbe comportato 5 posti di penalità sullo schieramen­to di partenza. Qualcosa però non ha funzionato. In griglia, Charles, non c’è nemmeno arrivato, e il Cavallino ha fatto una figura che avrebbe preferito evitare. Possiamo condannare gli uomini della rossa? Per Binotto e soci la SF21 era a posto: nessuno fa una mossa simile sapendo che l’auto si romperà appena fuori dai box. Ma è possibile che, per salvare il cambio, non si sia perso tempo con il resto. La pole ha ingolosito più del dovuto. Giusto? Sbagliato? Se pensiamo ai punti del Mondiali costruttor­i, visto il testa a testa con la McLaren, è un peccato. Ma l’occasione era ghiotta, normale inducesse in tentazione. Facendo un passo indietro, la colpa più grande sta sempliceme­nte nel botto del sabato. Provando disperatam­ente a tenersi la pole, con Verstappen che spingeva, Leclerc ha picchiato in malo modo. Generosità, certo. Ma anche quel pizzico di immaturità che Charles deve ancora eliminare. Era preferibil­e una prima o una seconda fila con la rossa integra? Forse. Perché a fare da contraltar­e c’è il suo compagno di squadra. Sainz, come peraltro lo stesso Max, in tutto il weekend non ha mai dato l’idea di esagerare e alla fine ha festeggiat­o. Quando si viaggia costanteme­nte a pochi centimetri dai guard-rail, stare un passo entro il limite è fondamenta­le. Carlos, proprio in quel finale di qualifica, aveva in canna un super giro e non ha potuto tirarlo fuori. C’è rimasto male, ma si è rifatto ampiamente con il 2° posto sotto la bandiera a scacchi: rappresent­a il primo podio del 2021 per la Ferrari. Che merita comunque elogi Protagonis­ta invece non ha mai smesso di esserlo, da inizio stagione, Verstappen: ieri con un lavoro perfetto ha conquistat­o in un colpo solo il Principato – dove non aveva mai vinto - e la testa del Mondiale. Max, dotato in partenza di un enorme talento, col tempo è diventato un pilota completo. Ora che lo supporta una Red BullHonda fortissima, sono gatte da pelare per tutti. In primis per Hamilton e la Mercedes, che nel fine settimana non ne hanno azzeccata una. Compresa quella sosta anticipata che doveva consentire a Lewis di guadagnare posizioni e invece gliene ha fatte perdere. Gli strateghi del muretto si sono presi un rischio, non ha pagato. L’azzardo di cui sopra: una domenica sei un fenomeno, quella dopo – parafrasan­do Mourinho – sei un pirla. È la F.1, bellezza...

E ci piace così.

 ??  ?? Amarezza Charles Leclerc, 23 anni: a Monaco non ha mai visto il traguardo abbondanti per essere tornata protagonis­ta. Emozioni del genere non le viveva e non le regalava da tempo: fanno solo bene, a lei e alla F.1.
Amarezza Charles Leclerc, 23 anni: a Monaco non ha mai visto il traguardo abbondanti per essere tornata protagonis­ta. Emozioni del genere non le viveva e non le regalava da tempo: fanno solo bene, a lei e alla F.1.
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy