Ferrari, belle emozioni Ma sul botto di sabato Leclerc deve riflettere
«Per finire primo, prima devi finire», recita un vecchio adagio delle corse. Figurarsi se la gara non la cominci nemmeno... Azzardo e F.1 vanno a braccetto da una vita. In pista e fuori, quando sono necessarie scelte che possono rivelarsi vincenti o sbagliate. Ieri la Ferrari ha deciso di mandare in griglia Leclerc con la monoposto sistemata dopo il botto di fine qualifiche, concentrandosi sul cambio, la cui sostituzione avrebbe comportato 5 posti di penalità sullo schieramento di partenza. Qualcosa però non ha funzionato. In griglia, Charles, non c’è nemmeno arrivato, e il Cavallino ha fatto una figura che avrebbe preferito evitare. Possiamo condannare gli uomini della rossa? Per Binotto e soci la SF21 era a posto: nessuno fa una mossa simile sapendo che l’auto si romperà appena fuori dai box. Ma è possibile che, per salvare il cambio, non si sia perso tempo con il resto. La pole ha ingolosito più del dovuto. Giusto? Sbagliato? Se pensiamo ai punti del Mondiali costruttori, visto il testa a testa con la McLaren, è un peccato. Ma l’occasione era ghiotta, normale inducesse in tentazione. Facendo un passo indietro, la colpa più grande sta semplicemente nel botto del sabato. Provando disperatamente a tenersi la pole, con Verstappen che spingeva, Leclerc ha picchiato in malo modo. Generosità, certo. Ma anche quel pizzico di immaturità che Charles deve ancora eliminare. Era preferibile una prima o una seconda fila con la rossa integra? Forse. Perché a fare da contraltare c’è il suo compagno di squadra. Sainz, come peraltro lo stesso Max, in tutto il weekend non ha mai dato l’idea di esagerare e alla fine ha festeggiato. Quando si viaggia costantemente a pochi centimetri dai guard-rail, stare un passo entro il limite è fondamentale. Carlos, proprio in quel finale di qualifica, aveva in canna un super giro e non ha potuto tirarlo fuori. C’è rimasto male, ma si è rifatto ampiamente con il 2° posto sotto la bandiera a scacchi: rappresenta il primo podio del 2021 per la Ferrari. Che merita comunque elogi Protagonista invece non ha mai smesso di esserlo, da inizio stagione, Verstappen: ieri con un lavoro perfetto ha conquistato in un colpo solo il Principato – dove non aveva mai vinto - e la testa del Mondiale. Max, dotato in partenza di un enorme talento, col tempo è diventato un pilota completo. Ora che lo supporta una Red BullHonda fortissima, sono gatte da pelare per tutti. In primis per Hamilton e la Mercedes, che nel fine settimana non ne hanno azzeccata una. Compresa quella sosta anticipata che doveva consentire a Lewis di guadagnare posizioni e invece gliene ha fatte perdere. Gli strateghi del muretto si sono presi un rischio, non ha pagato. L’azzardo di cui sopra: una domenica sei un fenomeno, quella dopo – parafrasando Mourinho – sei un pirla. È la F.1, bellezza...
E ci piace così.