La Gazzetta dello Sport

Un aiuto per Ibra

Rinforzo in avanti a portata di budget Nel mirino Giroud Parte l’assalto al francese in scadenza a giugno con il Chelsea

- di Marco Fallisi MILANO

proposito di Champions, Olivier Giroud la frequenta da svariati anni e con buoni risultati. C’era quando il Milan ci ha messo piede per l’ultima volta – lui in campo, Ivan Gazidis dietro alla scrivania da a.d. dell’Arsenal – e ci sarà sabato sera, quando il suo Chelsea si giocherà la finale con il City a Oporto. In Champions, Giroud ci resterebbe se accettasse di vestirsi di rossonero: il suo nome è tra i più caldi nei corridoi di via Aldo Rossi e in quelli degli uffici londinesi di Elliott.

ACosti e opportunit­à

Il centravant­i francese, in scadenza di contratto a giugno con i Blues, piace perché ha grande esperienza – 16 anni di carriera, oltre 200 gol con i club tra campionati e coppe e un Mondiale vinto da titolare in nazionale – e perché garantireb­be movimenti e riferiment­i molto simili a quelli di Ibrahimovi­c. Con lo svedese, Giroud dovrebbe condivider­e lo spazio nel cuore dell’attacco rossonero, ma non sarebbe un problema: la sua storia recente dice che il suo apporto può rivelarsi molto prezioso anche partendo dalla panchina, specialmen­te in un club impegnato su più fronti come sarà il Milan di domani. Tatticamen­te perfetto per il Diavolo, Giroud lo è un po’ meno dal punto di vista anagrafico: a settembre compirà 35 anni. Stessa età di Mandzukic, il vice-Ibra che ha fatto flop, ma senza gli acciacchi che hanno marchiato la parentesi del croato, basti pensare che l’ultimo infortunio di Giroud risale al gennaio 2020. Aspetti ovviamente passati sotto lo scanner milanista, con esiti positivi. L’operazione insomma è alla portata, perché Giroud è finito ai margini del Chelsea e perché portarlo in Italia non comportere­bbe spese di cartellino, ma soltanto di ingaggio. Siamo sui 4-5 milioni per almeno due anni, costo che rientra nella politica stipendi rossonera.

Affare di famiglia

Proprio per questo, le manovre di Maldini e Massara scatterann­o quanto prima. Più dell’aspetto economico, il vero ostacolo potrebbe essere rappresent­ato dal legame di Giroud con l’Inghilterr­a, ormai Paese di adozione: nei nove anni vissuti tra Arsenal e Chelsea, lui e la moglie Jennifer hanno costruito una famiglia numerosa, quattro figli cresciuti tutti a Londra. Allo stesso tempo, va ricordato come le piste della Serie A in passato abbiano incrociato più di una volta il destino del francese, dalla Juventus alla Lazio fino alla trattativa con l’Inter di un anno fa: allora Giroud era stato a un passo dai nerazzurri di Conte, poi l’affare sfumò sul più bello. Adesso sarà la volta del Milan, che potrà offrire a Olivier un ruolo da spalla solo sulla carta: la stagione appena chiusa ha dimostrato che Ibrahimovi­c non apre spazi solo a chi lo affianca sul campo, ma anche a chi deve raccoglier­ne il testimone a partita in corso o in caso di infortunio. E Giroud è il panchinaro più titolare che ci sia.

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