La Gazzetta dello Sport

LE PRETESE DI RAIOLA LA LEZIONE DEL MILAN

- Di Andrea Masala

Ciao Gigio, vai dove ti porta Mino. Finisce con un gelido addio la storia tra Donnarumma e il Milan. La svolta è l’ingaggio di Mike Maignan, che arriva dalla Francia come titolare. Manca ancora un particolar­e del romanzo: la prossima squadra del portiere rossonero, che sia la Juve o un’altra big straniera. Lasciare andare via a parametro zero l’invidiato gioiello cresciuto in casa, l’erede naturale di Gigi Buffon in Nazionale, è duro da digerire. Tanto che il Milan non si rassegnava: l’offerta di rinnovo a otto milioni l’anno è sontuosa non soltanto in Italia, ma in qualsiasi parte del mondo. Non è bastata né a Gianluigi, d’ora in poi tanti rossoneri lo chiamerann­o così, né al suo procurator­e Raiola. Le richieste sono molto superiori, si va sulla doppia cifra, accompagna­te da una parcella per l’agente che può oscillare dai 15 ai 20 milioni. C’è in ballo un giocatore top, le cifre lo sono altrettant­o. Assecondar­e il rialzo avrebbe evitato la cessione gratuita di un patrimonio tecnico così importante. Qui il club rossonero ha tenuto il punto e ha fatto bene: il sacrificio è enorme, però a ragione va affrontato. Il segnale non è soltanto per Donnarumma. Tutto il movimento calcistico ha estremo bisogno di darsi una regolata, il Milan dà l’esempio e va nella giusta direzione. Non si adegua all’andazzo delle trattative a qualsiasi costo: basta rilanci senza limiti, gli spiragli si sono ridotti allo zero, non si riaprirà il tavolo. Il messaggio è chiaro: ogni operazione deve essere sostenibil­e. L’avvocato non del Diavolo però direbbe: perché avete prolungato con Ibrahimovi­c, peraltro assistito dal solito Raiola? Sarà un fuoriclass­e, ma a quasi 40 anni ha sette milioni di stipendio… Risposta: Ibra ha un solo anno di accordo e, a differenza di Gigio, lo ha sempre voluto con convinzion­e. Zlatan è un caso unico, un senatore ritenuto ancora funzionale al progetto. Per gli altri, la regola è e resta il contenimen­to dei costi. Si insisterà sulla crescita e la valorizzaz­ione dei giovani, gli stessi che all’ultima giornata a Bergamo si sono presi tre punti con la freddezza dei veterani. Il processo sostenuto dal fondo Elliott richiede una visione di lungo periodo: pretendere tutto e subito, soprattutt­o in coincidenz­a del sospirato ritorno in Champions, sarebbe fuori luogo. Nel piano ci sarebbe stato a pieno titolo, da leader riconosciu­to, anche Donnarumma, ma certe soglie non si oltrepassa­no. Sembra la pensi così una nutrita rappresent­anza dei tifosi, che anche sui social incoraggia il Milan a lasciare

andare via il portiere. Al di là degli umori della piazza e dei trattament­i ad personam, la decisione dello staff di Maldini potrebbe avere una portata più generale: non sono più tempi di finanziame­nti a tutto debito. Per continuare a mantenere i costosi e comunque divertenti giocattoli, soprattutt­o dopo le pesanti perdite causate dalla pandemia, è indispensa­bile avvicinars­i all’autosuffic­ienza con bilanci virtuosi.

Il legame pluriennal­e tra il Milan e Donnarumma si interrompe, ma non tiriamo in ballo anche le questioni di cuore: si andrebbe fuori tema. Gigio è un apprezzato profession­ista, presenta come meglio crede le sue condizioni: una società potrà rispettarl­e, si farà avanti e firmerà un accordo. Non sarà il Milan, che si è dato precise norme, a costo di una pesante partenza. I rossoneri lo salutano, Gigio ora è in Nazionale: almeno lì gioca senza contratti.

 ??  ??
 ??  ?? In partenza Gigio Donnarumma, 22 anni: il portiere titolare della Nazionale è destinato a lasciare il Milan
In partenza Gigio Donnarumma, 22 anni: il portiere titolare della Nazionale è destinato a lasciare il Milan

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy