La Gazzetta dello Sport

Da Bastoni a Lautaro Nessuno è incedibile E ora cosa fa Lukaku?

- di Davide Stoppini

Non sono 13 i milioni di motivi che separano Antonio Conte e l’Inter. Non è sull’ingaggio la discussion­e, la buonuscita sarà poi tema di legali e un accordo si troverà. Il numero giusto è 90, altro che storie. E pesa di più. Perché sono i milioni di plusvalenz­a necessari all’Inter per chiudere il prossimo bilancio. Conti da far quadrare, un po’ più che una sessione di mercato di autofinanz­iamento: qui siamo di fronte a un segno più grande così. E allora ecco che all’improvviso il quadro diventa più scuro di quanto gli stessi dirigenti immaginass­ero in un primo momento. Figurarsi l’allenatore, che non vorrebbe veder toccata neppure una briciola del suo impianto base. È un numero talmente grande, quel 90, che da oggi in poi è giusto lasciar aperte le porte a qualsiasi tipo di cessione.

Le situazioni

La domanda chiave è: quanti big, ovvero titolari di questa Inter tricolore, saranno ceduti? Non c’è risposta perché al momento non c’è offerta. Ma la novità - negativa - è che non c’è neppure un numero minimo: andranno via i giocatori che serviranno a far quadrare quel 90. Quindi, probabilme­nte anche due top player. Sarebbe auspicabil­e - in fondo lo è/era anche per Conte - fare cassa cedendo Brozovic ed Eriksen. Ma è più facile che le offerte vere arrivino per altri giocatori. Lautaro ha mercato in Spagna, l’Atletico più del Real Madrid. Il suo rinnovo è finito in un angolino, come pure quello di Bastoni: un difensore con simili caratteris­tiche può far gola a tutte le grandi squadre. Ma l’addio di Conte, peraltro, può aprire a scenari impensabil­i. Prendi Lukaku. In una recente intervista al Corriere della Sera il belga ha svelato il messaggio che mandò a Conte non appena saputo - nel 2019 - che il tecnico sarebbe andato all’Inter. Il legame tra i due è fortissimo. Oggi Lukaku è un centravant­i di caratura mondiale, il suo addio può valere un incasso a tre cifre. E dovrà essere brava l’Inter a motivarlo anche senza Conte. Una promessa di rinnovo, poi, fu fatta anche a Barella nel 2019, quando si accontentò di un ingaggio più basso perché affascinat­o dall’Inter e stregato dallo stesso Conte. Attenzione a De Vrij: si sussurra che Raiola faccia spesso il nome dell’olandese, nei suoi giri di mercato. E un altro big su cui accendere i fari è Hakimi: il Psg ha bussato, molto potrebbe dipendere dal tipo di calcio che farà l’eventuale nuovo allenatore nerazzurro. Detta in soldoni: non ci sono incedibili. C’erano per Conte, che mai avrebbe voluto buttare giù il castello costruito. Ma non possono esistere per la proprietà e per le necessità di bilancio del club. Pessimismo? No, è sano realismo. Difficile da digerire, a poche ore dallo scudetto. Ma tant’è.

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All’Inter dal 2018 per 25 milioni. Ha il contratto fino al 2023. Qui sopra con la coppa dello scudetto domenica scorsa
Lautaro Martinez All’Inter dal 2018 per 25 milioni. Ha il contratto fino al 2023. Qui sopra con la coppa dello scudetto domenica scorsa

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