Tutti d’accordo: il Mottarone non si scala
la salita delle Alpi Pennine tra Verbanio-Cusio-Ossola e la provincia di Novara, in seguito al tragico schianto di domenica. Una cabina della funivia di Stresa – stava trasportando 15 persone – è caduta in seguito alla rottura del cavo traente a pochi metri dall’arrivo in cima al Mottarone, circa 1.500 metri di quota. Nella tragedia hanno perso la vita 14 persone, tra cui due bambini. E la Procura di Verbania ha aperto un fascicolo ipotizzando i reati di omicidio colposo plurimo e lesione colpose contro ignoti.
Opportunità
Il Gpm del Mottarone (15,4 km, quota 1.341 metri, 1.024 di dislivello e pendenza media del 6,7% con tratti al 14%: prima categoria) era previsto dopo 85 km della tappa. Ieri il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini,
aveva chiesto agli organizzatori la modifica del percorso in rispetto delle vittime della tragedia della funivia. Già lunedì, nella riunione tecnica di Stresa con istituzioni e autorità locali, il Ministro aveva concordato sull’opportunità della modifica del tragitto. Inoltre ha chiesto - riferisce un comunicato del dicastero - che nell’ambito del Giro venga rispettato un momento di raccoglimento. Marco Gabusi, assessore ai trasporti del Piemonte, ha detto: «Giusto evitare il Mottarone per rispetto di quello che è successo e perché magari qualcuno vorrebbe andare sul posto e ci sembra poco rispettoso, visto che non sono neppure state fissate le date dei funerali».
Direzione di corsa
La comunicazione ufficiale della direzione di corsa è arrivata nel pomeriggio «di concerto con il Ministero, la Regione Piemonte e tutte le altre istituzioni interessate». Mauro Vegni, direttore ciclismo di Rcs Sport, ha detto: «Quanto successo domenica non poteva non turbare le nostre coscienze, è stata una tragedia. Da qui la decisione sulla modifica del percorso». 1’12”
È successa una tragedia, da qui la decisione di cambiare percorso