Mani sulla finale
Ricci e la difesa La Virtus vola: 2-0 Brindisi, si fa dura Il capitano trascina Bologna che passa ancora in Puglia e il 2 giugno può chiudere i conti alla Segafredo Arena
La finale immaginata da tutti pare sempre più vicina. La Virtus sbanca ancora una volta il Palapentassuglia portandosi, come Milano con Venezia, sul 2-0. Le V nere tornano a casa con un tesoretto importante, forse decisivo. E il 2 giugno, alla Segafredo Arena, davanti al proprio pubblico, possono chiudere i conti. Il che, viste le prime due recite, è qualcosa più di un’ipotesi perché Bologna è in netta crescita, Brindisi no.
Non solo Teo e Beli
Non servono nemmeno gli eroismi dei due fenomeni bianconeri, Teodosic e Belinelli, immancabili comunque nel piazzare il loro sigillo. La Virtus di gara-2 è molto di più: un collettivo capace di difendere in modo eccellente, coinvolgendo poi un po’ tutti quando si tratta di offendere. Capitan Ricci (15 punti e 11 rimbalzi) è una spanna sopra agli altri, ma c’è pure il balzo qualitativo di Gamble, specie in difesa (il migliore), la reazione di Abass a un primo tempo anonimo, le belle letture e la durezza di Markovic. Impeccabile è pure la gestione di Djordjevic che trova sempre i quintetti giusti per togliere a Brindisi un tema per risalire. Ora la banda Vitucci è spalle al muro, soprattutto per quello che ha mostrato in campo. La gioiosa macchina da guerra vista in stagione regolare pare in smobilitazione. Il solo Willis (12 punti, 8 rimbalzi e 4 stoppate) regge il confronto. Il resto va e viene, a cominciare da Harrison, leone nel primo tempo e poi sparito dai radar. La resa peraltro potrebbe già arrivare nel terzo quarto in cui la Virtus domina toccando il +11, ma tiene gli avversari in corsa grazie a ben 9 palle perse. Quello è forse l’unico neo di un match che Bologna vince con merito. «Siamo stati bravi - dice Pippo Ricci-a imporre la nostra pallacanestro fatta di energia e intensità. Cerchiamo di imparare dai nostri errori, ci teniamo, sappiamo cosa possiamo produrre quando entriamo in campo cattivi e determinati. Il nostro marchio di fabbrica resta la difesa, ma siamo consapevoli di non aver fatto ancora niente, anche se tornare a casa sul 2-0 è un ottimo risultato. La mia doppia doppia? Avevo giocato malissimo gara-1 e quindi hoi cercato di reagire».
Willis nel deserto
Cosa che invece non riesce a Brindisi nonostante gli auspici di Vitucci. Col 36.5% al tiro non si va da nessuna parte specie se davanti si dimena una Virtus di tale sostanza. Ai pugliesi mancano alcuni dettagli chiave. Innanzitutto importanti individualità. Thompson non è ancora entrato nella serie e il confronto con Teodosic, ma non solo, lo vede in grosso affanno. Pure la panchina sta diventando un dettaglio sempre più marginale. Così il primo tempo in cui Harrison (12 punti) smania per vestirsi da protagonista, fotografa un equilibrio solo teorico: 39% al tiro per Brindisi, 42 della Virtus, un rimbalzo in più per i pugliesi (20-19), stesso numero di palle perse (6) e bolognesi avanti di 1 (39-38). Dopo il riposo sono Teodosic e Belinelli a spiegare all’Happy Casa che la muscia è cambiata. Teo confeziona il primo strappo, Beli quello del +11 con otto punti filati. Da lì Bologna controlla, senza darsi alla fuga per le troppe perse, ma capace di parare con destrezza i tentativi di ritorno altri. Modesti, peraltro, se si escludono un paio di triple di Zanelli. Brindisi è tutta lì. La Virtus incassa i guizzi di Abass e un Ricci da mvp. La difesa, su cui la banda Vitucci sbatte ripetutamente, fa il resto. Vista così, la finale è veramente vicina.
Pugliesi in ombra Si salva solo Willis, Harrison regge un tempo, Thompson flop