La Gazzetta dello Sport

Ecco Sega di Ala, dove Nibali sconfisse Wiggins

- di Luca Gialanella

Sega di Ala, il nome fa già paura. Perché, come racconta Alessandro Bertolini, l’ex profession­ista trentino di Mori ora nello staff di Rcs Sport, «faceva male anche in allenament­o, non era allenante. Quando entri nel bosco, cambia tutto, puoi accelerare quanto vuoi ma non ce la fai. E poi è molto irregolare, tanti cambi di pendenza». È un’ascesa di 11,2 km al 9,8% medio, 1098 metri di dislivello, punte del 17% a 3,5 km dall’arrivo e tratti al 26% all’interno dei tornanti. Il settore più duro è dal 7° chilometro, con 2500 metri al 12,1% medio. Una salita che conosce bene Formolo: il passo Fittanze, subito dopo l’arOggi rivo, collega Trentino e Veneto, e dall’altro versante ci sono Valpolicel­la e Negrar, da dove viene “Roccia”. Il sindaco di Ala, Claudio Soini: «L’altopiano dei monti Lessini, dove c’è la salita, è la patria di mountain bike ed e-bike. Ci sono percorsi bellissimi e aperti anche alle famiglie, un mondo incredibil­e da scoprire tra boschi, mucche e più di 300 malghe. Il Giro è una grande occasione di visibilità». ben 3400 metri di dislivello negli ultimi 50 chilometri, dal passo San Valentino al traguardo: i più duri del Giro. Siamo in Trentino, sud di Rovereto. Sega di Ala, inedita per la corsa rosa, è stata scoperta nel 2013 dal Giro del Trentino (ora Tour of the Alps) con vittoria di Vincenzo Nibali. Era il primo scontro tra lo Squalo e Wiggins prima del Giro. «Sì, mi ricordo che lanciò la bici contro il muro e questa restò... in piedi - racconta Nibali -. La salita è molto impegnativ­a nella parte finale, nell’ultimo chilometro spiana. Mi ricordo che anche l’entrata della salita è abbastanza stretta, con tanti tornanti. Può fare distacchi, sì».

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BETTINI Nel 2013 Nibali a Sega di Ala

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