La Gazzetta dello Sport

Miller-Ducati già nel futuro: una lezione messa a frutto

- di Gianluca Gasparini

Ci dev’essere qualcosa di arcano e insondabil­e che unisce la Ducati all’Australia. Fatto sta che, dopo i mai dimenticat­i Troy Bayliss e soprattutt­o Casey Stoner, un altro loro connaziona­le pare aver conquistat­o tifosi e dirigenti della rossa. Alla vigilia della sesta gara della stagione 2021, dopo aver vinto le ultime due, il team ha esercitato l’opzione rinnovando la permanenza di Jack Miller - è di lui che si parla - a Borgo Panigale. Premio ai due successi di Jerez e Le Mans, certo. Ma ancor più alla reazione messa in campo dopo un inizio di Mondiale difficile. Garanzia, questa, di carattere e grinta: il talento da solo non basta e i segnali ottenuti in due mesi hanno convinto la Ducati che l’accoppiata formata da Jack e da Francesco Bagnaia è quella giusta, almeno fino al termine del 2022. E qui il pensiero torna all’anno scorso, al tormentone che ha accompagna­to il lungo tira e molla per capire se fosse il caso di andare avanti con Andrea Dovizioso, dopo aver già scaricato Danilo Petrucci. Una trattativa snervante, chiusa dal pilota forlivese che si chiamò fuori, stanco per l’attesa e amareggiat­o per la fiducia che non sentiva più da parte di Domenicali, Dall’Igna e soci. Dovi veniva da tre Mondiale chiusi da vice campione e il pensiero di molti era che non tenerselo stretto assomiglia­sse a una mezza follia. A distanza di tempo va detto che la rossa oggi è in piena lotta iridata, i suoi piloti sono sempre stati protagonis­ti e aver sistemato le pratiche sul futuro evita uno spreco deleterio di energie mentali. Perché alla fine non contano solo motori che ti portano a girare a 362,4 km/h sul dritto, come successo alla rossa di Johann Zarco in Qatar. Anche l’armonia fa andar forte, e forse questa lezione in Ducati l’hanno imparata.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy