La Gazzetta dello Sport

ADDIO A PARATICI SALE CHERUBINI DA BRACCIO DESTRO A UOMO NUOVO

Ufficiale, il contratto non sarà rinnovato Possibile promozione per Tognozzi e Manna Verso l’arrivo di una figura amministra­tiva: indizi portano a Carnevali e Arrivabene...

- di Luca Bianchin

La rivoluzion­e è cominciata di mercoledì. Nella mattinata di ieri si è capito che Fabio Paratici avrebbe incontrato Andrea Agnelli per parlare del suo futuro. Dopo pranzo, la conferma: si sono visti e si sono lasciati. Il comunicato: «Dopo undici stagioni di lavoro intenso, di vittorie e di grande passione sul campo e dietro alla scrivania, Fabio Paratici, managing director Football Area della Juventus, lascerà il club. Il suo contratto, in scadenza il 30 giugno 2021, non sarà rinnovato». Il comunicato riporta le frasi di saluto di Paratici («Sono stati anni bellissimi, di crescita profession­ale e di forti emozioni») e di Agnelli («Fabio ha scritto in questi anni la storia della Juventus»). Non che non fosse nell’aria - nel mondo del calciomerc­ato, tutti erano convinti che il rapporto fosse al capolinea - ma la notizia fa comunque impression­e. Certifica la fine della rivoluzion­e dei quarantenn­i, la svolta dell’autunno 2018. Dopo aver rotto il rapporto con Beppe Marotta, Agnelli puntò su Paratici, Giorgio Ricci e Marco Re, tre capi area sotto i 50 anni. Due su tre non sono più alla Juve.

Il nuovo leader

L’addio di Paratici apre le porte all’era di Federico Cherubini. Non è ufficiale ma è come se lo fosse. Cherubini diventerà l’uomo di riferiment­o dell’area sportiva dopo un percorso di crescita graduale. Figlio di Foligno, direttore sportivo proprio al Foligno, è bianconero dal 2012 con diversi ruoli, sempre più importanti. Inizialmen­te come responsabi­le dei giocatori in prestito, figura sostanzial­mente creata dalla Juventus, poi responsabi­le delle giovanili e di tutte le squadre bianconere (prima squadra esclusa), infine vero e proprio braccio destro di Paratici per la prima squadra. Mese dopo mese, la sua importanza è cresciuta e a gennaio ha seguito in prima persona alcune trattative.

Uomini diversi

Il cambiament­o naturalmen­te è significat­ivo. Paratici ha preso tutte le decisioni chiave degli ultimi tre anni, a partire dal colpo-Ronaldo che resterà sempre la sua operazione-simbolo. I suoi undici anni con 19 trofei resteranno, come le giornate di lavoro infinite, chiuse ben oltre la mezzanotte. Anche per questo, il cambiament­o non può essere sottovalut­ato. Paratici e Cherubini hanno lavorato insieme ma restano persone molto diverse. Paratici ha sicurament­e più relazioni con direttori sportivi, agenti, intermedia­ri nel mondo: viene dallo scouting, è noto per la conoscenza encicloped­ica dei calciatori e nella scelta degli acquisti ha dato il meglio. Cherubini è più diplomatic­o e anche per questo ha avuto lui i rapporti migliori con Sarri nei mesi conclusivi della passata stagione. Soprattutt­o, ha una formazione meno legata allo scouting, quasi a metà tra le competenze del direttore sportivo e del direttore generale.

Un amministra­tore

La Juve, a meno di sorprese clamorose, punterà su di lui come responsabi­le dell’area tecnica e gli affiancher­à una figura amministra­tiva, sostanzial­mente nel ruolo di amministra­tore delegato. Due i candidati. Il primo è Giovanni Carnevali, a.d. e d.g. del Sassuolo, uomo di calcio da una vita, ampiamente testato in Serie A (anche se da sempre molto vicino a Marotta). Questione centrale: è legatissim­o alla famiglia Squinzi e per lui non sarebbe semplice lasciare il Sassuolo in tempi rapidi. Il secondo è Maurizio Arrivabene, ora nel c.d.a. della Juventus, noto al grande pubblico per essere stato team principal della Ferrari dal 2015 al 2018. La struttura della Juventus quindi verrebbe completame­nte rivoluzion­ata. Dalla vecchia catena di comando Marotta-ParaticiAl­legri a un tris con Carnevali o Arrivabene (più Bertola, direttore dell’area business), Cherubini e... probabilme­nte proprio Allegri.

Tognozzi e Manna

In questa struttura, Cherubini avrebbe grandi responsabi­lità nella quotidiani­tà - curerebbe i rapporti con lo spogliatoi­o, sempre fondamenta­li - e fon

damentale diventereb­be la figura del capo scout, il dirigente incaricato di cercare calciatori nel mondo e avviare le trattative. Matteo Tognozzi e Giovanni Manna sono indiziati per una promozione. Tognozzi, toscano classe 1987, è lo scouting manager bianconero, con grandi responsabi­lità nello scouting per le giovanili. Legatissim­o al papà Stefano, anche lui nel calcio da una vita, ha lavorato allo Zenit con Spalletti, poi con Amburgo e Bayer Leverkusen. Manna, classe 1988, è arrivato alla Juve come responsabi­le dell’Under 19 dopo le esperienze in Svizzera con Chiasso e Lugano. Nell’agosto 2020 è diventato il responsabi­le della seconda squadra. Entrambi hanno la possibilit­à di fare un salto in avanti e per entrambi sarebbe una grande sfida. Non per caso, l’ultima parola di Fabio Paratici nel comunicato di addio: «Si chiude un capitolo importante della mia carriera, in attesa di nuove sfide». Tornerà presto, in Italia o in Europa.

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