Rincorsa all’Euro come Pablito ’78 È il 9 di manovra che serve al c.t.
L’attaccante del 2000 se la gioca, ma deve recuperare l’infortunio. E c’è di mezzo l’Under
Si fa presto a dire giovane. Giacomo Raspadori è nato il 18 febbraio 2000: tecnicamente non è neanche un millennial (quelli sono dal 2001 in poi). È più “vecchio” di Haaland, Foden e dello stesso collega Kean di dieci giorni. Per dire come vanno le cose nel mondo: Mbappé è nato appena tredici mesi prima. Sì, il francese è un fenomeno, ma è anche questione di contesto, come scriveva Gianfranco Teotino sulla Gazzetta: Raspadori è “vittima di un sistema che penalizza i giovani”. Raspadori in Europa non sarebbe così giovane con i suoi 21 anni e tre mesi. Per il c.t. Mancini, per fortuna, non lo è.
Come Zaniolo-Pellegri
Mancini, nello stupore di tutti, selezionò Zaniolo a 19 anni, senza che il romanista avesse mai giocato in Serie A, e con 54 minuti in Champions, al Bernabeu, solo pochi giorni prima. Scandalo? I fatti hanno detto no, maledetti infortuni a parte. E prima il c.t. aveva chiamato Pellegri che 18 anni non li aveva ancora compiuti, anche lui poi massacrato dai guai fisici. Da tempo il Mancio segue Raspadori e ne è rimasto incantato. Complice l’infortunio di Caputo, dal gioco non dissimile, ideale per la manovra “giocata” del Sassuolo, De Zerbi ha lanciato in prima squadra questo ragazzo dal fisico normale, 1.72 per 64 chili, baricentro basso, due piedi, e movimenti che ricordano quelli di Paolo Rossi più che dell’idolo Aguero, dotato di potenza più esplosiva.
Tempi da Mundial
Raspadori ha un’agilità di movimento che rimanda all’indimenticabile Pablito nazionale. Viene a prendere la palla fuori dall’area, nei sedici metri ha opportunismo e fiuto del gol. Nel ‘77-78, al primo anno di A con il Vicenza, Rossi non doveva confrontarsi con gli stranieri. A fine campionato vince la classifica cannonieri con 24 gol. Bearzot, che l’aveva provato nelle amichevoli contro Belgio e Spagna a dicembre e gennaio, lo inserisce nei 22 per l’Argentina e, dopo lo scandalo dei 5,2 miliardi di valutazione di Giussi Farina, lo schiera con Cabrini, lui deb assoluto, nella prima partita contro la Francia (2-1). Pablito segna subito. Sarà la sua Italia fino all’82. Pablito giocò la prima in azzurro a 21 anni e 3 mesi. Gli stessi, giorno in più giorno meno, di Raspadori oggi. L’attaccante del Sassuolo ha un problema ai flessori che renderà difficile una “prima” soft contro San Marino venerdì 28. L’ultima tentazione benedetta sarebbe inserirlo tra i 26 perché è l’attaccante più in condizione e perché è diverso da Belotti e Immobile, partecipa alla manovra e può dialogare in area con scambi nello stretto. Di mezzo c’è anche l’Europeo Under 21: se gli azzurrini arrivassero in finale, Raspadori il 7 sarebbe disponile e più avanti nella preparazione. Sempre se Mancini lo concederà.
Con Scamacca
Nell’Under, Raspadori può far coppia con Gianluca Scamacca, lui “vecchio” come Mbappé, 22 anni compiuti a gennaio, da tempo nel giro azzurro, superato dall’attaccante del Sassuolo all’ultimo minuto ma teoricamente selezionabile per l’Euro: se Mancini volesse aggiungere un giovane attaccante, e Raspadori fosse out, la candidatura del genoano non andrebbe sottovalutata. Se invece il c.t. preferisse un esterno, se la giocherebbero Grifo e Bernardeschi. Ma se Raspadori è nel gruppone l’idea è chiara: portarlo all’Europeo. Probabilmente sarebbe andato Caputo per l’alternativa tattica che offriva. Adesso tocca all’ex giovane Raspadori.