L’Under 21 si scalda «Ci giochiamo tutto pure con i più forti»
Il ct Nicolato: «Abbiamo le nostre chance all’Europeo». Portogallo senza Trincao
incubo dei tamponi, che ha funestato a lungo il cammino europeo dell’Under 21 di Paolo Nicolato, stavolta tocca agli altri. Mentre nel ritiro azzurro di Tirrenia i test effettuati hanno dato tutti esiti negativi, il Portogallo che affronteremo nei quarti deve rinunciare a due giocatori a causa degli esami anti-Covid: Thierry Correia, titolare della fascia destra di difesa, è risultato positivo, ma il forfait che conta è soprattutto l’altro, cioè Francisco Trincao. L’attaccante del Barcellona, autore di due gol - all’Inghilterra e alla Svizzera - nella fase a gruppi, è risultato negativo ma ha avuto un contatto ritenuto ad alto rischio. Quarantena e niente Euro.
L’Rivincita
Nel cammino di avvicinamento ai quarti, a Lubiana lunedì prossimo, Paolo Nicolato continua comunque a nutrire rispetto per gli avversari: «Temibili in tutto, sanno palleggiare o attaccare in modo diretto: per l’oro è una generazione felice, oro nell’Under 17, poi oro nell’Under 19, un altro argento sempre con la 19, per anni è stata quasi imbattibile». Sarà una rivincita, perché nel 2018 il Portogallo vinse l’Europeo Under 19 proprio contro l’Italia di Nicolato e di Scamacca-Pinamonti, due dei fedelissimi del c.t.: «Lì arrivammo in finale senza aver mai perso - ricorda Nicolato -, grandissima squadra, perdemmo solo ai supplementari. Qualcosa rimane sicuramente, a me come ai ragazzi: la voglia di riaffrontarli è tanta ed è giusto che sia così. Chi fa sport vive per queste sfide».
Rinnovo
Nicolato ha appena firmato il rinnovo fino al 2023 - si occuperà dunque anche del nuovo biennio - mentre per molti dei suoi ragazzi, cresciuti con lui in azzurro, è l’ultima esperienza
IL NUMERO 3
insieme: «Sarà un momento speciale anche dal punto di vista emotivo. Vogliamo lasciare come meritiamo. Con alcuni di loro è stata un’esperienza straordinaria». Manca un trofeo non vinciamo l’Europeo Under 21 dal 2004 - ma la crescita del movimento si vede: «Noi ci facciamo condizionare dai risultati nei giudizi. Ma la continuità dà la misura del lavoro. Noi non abbiamo ottenuto vittorie ma abbiamo continuità di risultati invidiabile: dall’Under 17 all’Under 19 abbiamo fatto semifinali e finali, che valgono di più di un’unica vittoria, come certificazione di un lavoro. Vincere dà più vetrina, ma noi dobbiamo essere molto soddisfatti del lavoro che il Club Italia sta facendo». Questo non significa che l’Italia rinunci all’ambizione di salire sul trono continentale: «Non siamo i favoriti, ma siamo a due partite dalla finale. Giusto giocarci tutte le nostre carte. Quando si fa sport si ha l’ambizione anche di vincere con i più forti, è quello che dico sempre ai miei giocatori». In Slovenia niente Var ma stadi aperti almeno in parte. 2’10”