La Gazzetta dello Sport

Il Palermo cade L’Avellino avanti grazie a D’Angelo

Un palermitan­o condanna la squadra di Filippi. Braglia parte forte, segna e gestisce il gol che vale la qualificaz­ione

- di Luigi Zappella AVELLINO

È stato un palermitan­o doc, Santo «Sonny» D’Angelo, a eliminare proprio il Palermo dai playoff, lanciando l’Avellino al passaggio del turno. Scherzi del destino, già all’andata in campionato il centrocamp­ista, cresciuto con le giovanili rosanero, aveva siglato lo 0-1 al Barbera. «Non avevo esultato per una questione di rispetto verso la mia gente, stavolta l’ho fatto perché nei giorni scorsi ho ricevuto molte critiche da Palermo» ha detto il match winner, al suo decimo gol stagionale.

Ribaltone

L’Avellino è così riuscito a ribaltare l’1-0 di domenica qualifican­dosi ai quarti di finale. Il Palermo è uscito a testa altissima e con qualche rimpianto per le occasioni avute ma non concretizz­ate anche grazie agli ottimi interventi del portiere

Forte. L’Avellino non ha cambiato nulla della formazione sconfitta all’andata al Barbera, mentre sulla sponda opposta Filippi ha inserito Accardi, Luperini e Floriano a discapito di Doda, Broh e Saraniti, rispolvera­ndo lo stesso undici che aveva espugnato il campo della Juve Stabia al secondo turno di questi spareggi.

La gara

Dopo una partenza veemente dei padroni di casa, la prima occasione è però capitata al Palermo sui piedi di Kanoute che al 10’ ha trovato la respinta di Forte su una potente conclusion­e in area. La gara si è sbloccata al 34’ con una giocata personale di Maniero. L’attaccante di forza ha superato Lancini e Marconi, servendo il comodo assist in area per D’Angelo che in spaccata ha realizzato il gol decisivo. Il Palermo non si è abbattuto e a inizio ripresa, dopo 1’, ha sfiorato il pareggio con un tiro straordina­rio di Kanoute dalla lunga distanza che ha scheggiato la parte alta della traversa. Poi è stato ancora Forte a chiudere la saracinesc­a al 61’ sul tiro in area di Valente. Filippi ha provato ad aumentare il volume offensivo con i cambi, ma si è scontrato contro il muro degli irpini con Braglia che, fino all’88’, non ha voluto effettuare sostituzio­ni. Fa festa l’Avellino, accolto prima della gara da quasi 2.000 tifosi all’esterno dello stadio tra cori e fumogeni, che ora attende l’avversario, ma non sarà testa di serie nel sorteggio di oggi.

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ALFATER La festa Santo D’Angelo (in ginocchio), 25 anni, dopo il gol al Palermo

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