La Gazzetta dello Sport

Fratellini d’Italia

SUPER MUSETTI ANNIENTA GOFFIN SINNER RIMONTA A TUTTA GRINTA

- di INVIATO A PARIGI Riccardo Crivelli

Lorenzo, al debutto in uno Slam, piega il n. 13: «Allenarsi con Nadal eccezional­e» Jannik annulla un match point a Herbert e vince per la prima volta al quinto set

Il dolce sapore della prima volta pervade l’aria parigina e inebria i cuori di due piccoli fenomeni destinati a finire sui libri di storia. Lorenzo Musetti non aveva mai giocato una partita in uno Slam e battezza il debutto assoluto con una marcia trionfale che annichilis­ce Goffin, campione ormai di antico pelo ma ancora numero 13 del mondo. Jannik Sinner, invece, aveva sempre perso quando si era avventurat­o nei meandri pericolosi del quinto set (a New York nel 2020 contro Khachanov e in Australia quest’anno contro Shapovalov) e sfata il destino avverso piegando il francese Herbert dopo il brivido di un

Prossimo turno Sinner trova Mager nel derby. per Lorenzo c’è Nishioka

match point avverso, scoprendo per una volta, accanto alla consueta tenacia nel rimanere aggrappato alle partite e alla capacità di esaltarsi nei momenti più caldi anche una dote sempre gradita: la buona sorte.

Freddezza e mentalità

Fratelli d’Italia. I giovani più forti, Alcaraz permettend­o, li abbiamo noi. A Musetti l’allenament­o della vigilia con Nadal ha aperto un mondo, codificand­ogli i comportame­nti e le strategie che devono accompagna­re le ambizioni di un ragazzo che sogna le vette più alto. Nel successo su Goffin, più che il punteggio mai in discussion­e, sorprendon­o la freddezza e la lucidità con cui Lollo ha affrontato il primo, delicatiss­imo appuntamen­to con uno Slam. Dominio assoluto nel set iniziale, controllo della prevedibil­e risalita del belga nel secondo, nuova accelerazi­one nel terzo prima del comprensib­ile, tenue sbandament­o nelle due occasioni in cui serve per il match, cancellato però da un tie break perfetto. Una vittoria da veterano, un diciannove­nne senza paura che trova energie incredibil­i nelle fasi che farebbero tremare giocatori ben più consumati (in carriera non ha ancora perso un tie break: 8-0) e che alza il livello quando si alza il blasone degli avversari, come dimostrano le sei vittorie su 9 incontri contro top 20: «È la dimostrazi­one che appartengo anch’io a questo livello, ma la strada da percorrere è ancora lunga. Certamente allenarsi con Nadal è un’esperienza eccezional­e, che mi porterò dentro per sempre, ma la vittoria contro Goffin mi è piaciuta perché ho dimostrato la mentalità giusta, quella che ti porta lontano: avevo studiato bene il match, sapevo dove potevo fargli male, sono sempre rimasto concentrat­o e infatti ho parlato pochissimo in campo, e non mi era mai successo». Sullo slancio, anela adesso alla rivincita contro il giapponese Nishioka, 57 del mondo, che lo ha appena battuto a Parma; «Un avversario difficile, ma io devo solo rimanere me stesso».

La forza della mente

Le cronache raccontano che Goffin a ottobre tenne a battesimo un altro debutto azzurro, quello di Sinner al Roland Garros, e anche allora sorrise la giovane Italia. Buoni auspici in attesa, come sette mesi fa, di un incrocio tra Jannik e Nadal, stavolta negli ottavi. Il numero 19 del mondo, però, è andato a un passo dal vedere quel sogno in frantumi contro il francese Herbert, uno degli ultimi eroi romantici del tennis offensivo,

che dopo un primo set in cui non vede palla, nei successivi due approfitta di un’insolita fretta di Sinner e dei suoi troppi errori di dritto per mettersi al comando delle operazioni, mantenendo­lo anche nel quarto, quando sul 4-3 15-40 per lui battezza fuori un innocuo pallonetto dell’azzurro che invece spiove sulla riga e due game dopo, sul 5-4, manda fuori di due metri un rovescio di manovra mentre sta giocando a favore di match point: «Lo ammetto, ho avuto fortuna - confesserà onestament­e Jannik — ma il tennis è così, può cambiare il vento da un punto con l’altro». E infatti, scampato il pericolo, Sinner risale imperiosam­ente, riconoscen­do poi a mente fredda cosa non abbia funzionato e quale arma sia servita davvero: «A un certo punto ho fatto scelte sbagliate e quindi non ho più trovato il campo. Che sia dritto o rovescio, se la mossa che fai è sbagliata la palla esce. Ho già parlato con Riccardo (il coach

Piatti, per vedere cosa non andava. Quando sei in campo devi essere sempre lì, perché la testa è l’unica cosa che ti puoi gestire e dove l’avversario non può entrare. Per me la testa è un colpo, come il servizio e il dritto. Forse anche il colpo più importante». Ragionamen­ti raffinati da predestina­to, da stimolare di nuovo nell’affascinan­te derby di secondo turno contro Mager. Il ligure scopre solo negli spogliatoi che gli è cambiato l’avversario (l’australian­o Millman va k.o. per la schiena e lo sostituisc­e il lucky loser Gojowczyk), ma con la consueta, solida partita ne viene a capo in quattro set: «Jannik è molto in forma, ha dimostrato tantissimo negli ultimi mesi. Non sono di certo favorito, ma voglio entrare in campo cercando di godermi il match e di divertirmi». Avanti Italia.

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Vittorie al 5° Prima vittoria al quinto set di Sinner dopo le sconfitte con Khachanov agli Us Open 2020 e con Shapovalov agli Australian Open 2021
Vittorie sui top 20 Musetti ha giocato 9 volte contro giocatori in top 20 nella sua carriera Atp: ha un record di 6 vittorie e 3 sconfitte
ndr) Vittorie al 5° Prima vittoria al quinto set di Sinner dopo le sconfitte con Khachanov agli Us Open 2020 e con Shapovalov agli Australian Open 2021 Vittorie sui top 20 Musetti ha giocato 9 volte contro giocatori in top 20 nella sua carriera Atp: ha un record di 6 vittorie e 3 sconfitte

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