La Gazzetta dello Sport

Nibali all’Olimpiade rischia la panchina I dubbi di Cassani

Incontro col c.t. che punta su Caruso, Bettiol, Moscon, Ciccone e Formolo. Il 20 giugno l’ultima chance. Futuro: Astana vicina

- Scognamigl­io

atteso colloquio di fine Giro tra Vincenzo Nibali e il c. t. Davide Cassani c’è stato. E ciò che ne è venuto fuori, a quanto risulta alla Gazzetta, è destinato a fare rumore: lo Squalo non fa parte — in questo momento — dei cinque titolari che il tecnico romagnolo ha in mente per l’Olimpiade di Tokyo. La prova in linea è in programma il 24 luglio, il giorno dopo la cerimonia inaugurale. Damiano Caruso, splendido secondo al Giro; Alberto Bettiol, re del Fiandre 2019 e vincitore di tappa a Stradella; Gianni Moscon, pure lui tornato a ottimi livelli e pedina chiave nel trionfo del capitano Bernal; Giulio Ciccone, messo fuori causa dalla malasorte (caduta, oltre a febbre e diarrea) quando era tra i migliori; Davide Formolo, secondo italiano in classifica al Giro (15°). I cinque nomi di Cassani, che ha seguito tutto il Giro sulla moto azzurra della Rai risultando sempre nel vivo della gara, sono questi, con Nibali attualment­e in una posizione di riserva. Per la cronometro del 28 luglio, gli azzurri saranno due: Filippo Ganna, campione del mondo della specialità, che punta fortissimo sull’oro, e un altro che sarà scelto tra i cinque della prova in linea. Bettiol (oggi sarà ufficiale il suo rinnovo pluriennal­e con la Ef-Nippo) o Moscon sono in lizza per il secondo posto.

L’Umore

Spiega Cassani: «Io voglio portare la formazione migliore come a Rio 2016. In Brasile, Nibali veniva dalla vittoria del Giro, adesso purtroppo la sua situazione è molto più delicata, e per colpe anche non sue. Vincenzo è un patrimonio del nostro ciclismo: non lo so, vediamo come sta nei prossimi giorni e quali sensazioni potrà avere. La decisione arriverà per il Tricolore di Imola il 20 giugno». Non si può dire che a Vincenzo Nibali la cosa abbia fatto piacere. Il Giro 2021 per lo Squalo è stato complicato (eufemismo) già nell’avviciname­nto, a causa della frattura del radio destro del 14 aprile in allenament­o che lo ha costretto a una corsa a ostacoli per essere al via. La decina di giorni persi di lavoro si sono fatti sentire, oltre al fatto che un paio di cadute hanno complicato la situazione: Nibali però ha tenuto duro e non si è ritirato, chiudendo 18°. «Non è giusto abbandonar­e anche se le cose non vanno bene — ha detto domenica a Milano -. Non ho molte stagioni davanti e mi sono sentito il dovere di onorare il Giro, che mi ha dato tantissimo. L’ho vinto due volte, gioie immense... Quest’anno però non andavo, niente da dire. L’Olimpiade rimane un puntiglio, ma certe volte volere qualcosa a ogni costo non va tanto bene. C’è ancora tanta strada davanti e al momento ci sono grandi azzurri che possono correre una grande Olimpiade, come Caruso e Moscon. Peccato per la caduta di De Marchi».

Conto

È chiaro che una grande prestazion­e dello Squalo al Tricolore potrebbe cambiare le carte in tavola, così come non c’è dubbio che un successo in maglia azzurra sia l’unica cosa che davvero manca nel suo palmares da fuoriclass­e. Ai Mondiali di Firenze, nel 2013, chiuse quarto dopo una prova condiziona­ta da una caduta sul bagnato. Ma più ancora brucia l’Olimpiade di Rio 2016, un’altra dannata caduta quando Nibali in testa con il colombiano Sergio Henao, lanciato verso una medaglia sicura e un oro sicurament­e possibile. Da qui la volontà di cercare di chiudere il cerchio a Tokyo alla maniera del portabandi­era Elia Viviani, deluso a Londra 2012 nell’omnium prima di vincere l’oro in Brasile.

Nuova squadra

In tutto questo, si sovrappong­ono i discorsi del futuro agonistico di Nibali, destinato a lasciare la Trek-Segafredo dopo un bienno finora avaro di soddisfazi­oni. Vincenzo ha la volontà di restare in gruppo, e ci sono due opzioni principalm­ente sul tavolo. La prima porta a un ritorno all’Astana di Giuseppe Martinelli, la squadra con la quale ha vinto 3 dei 4 grandi giri nel palmares (Giro 2013 e 2016, Tour 2014): è davvero questa la pista privilegia­ta. Ma resterebbe ancora in piedi pure l’ipotesi della Deceuninck-Quick Step dove si ritrovereb­be al fianco dell’emergente Evenepoel, il 21enne che si è ritirato al Giro ma resta l’uomo su cui Patrick Lefevere punta per riportare un belga a vincere un grande giro dopo oltre 40 anni. La situazione si dovrebbe definire in tempi brevi: con l’Astana in pole.

Il programma Si corre in 5, gara il 24 luglio. Intanto Bettiol allunga con la Ef

3’58”

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 ??  ?? Olimpiadi 3 presenze Nibali ha disputato tre Olimpiadi: Pechino 2008, Londra 2012 e Rio 2016
Mondiali 7 presenze Nella rassegna iridata, è stato titolare a Melbourne (Aus) nel 2010, Valkenburg (Ola) 2012, Firenze 2013 (4° a 15” dal vincitore Rui Costa), Ponferrada (Spa) 2014, Richmond (Usa) 2015, Innsbruck (Aut) 2018 e Imola 2020
Olimpiadi 3 presenze Nibali ha disputato tre Olimpiadi: Pechino 2008, Londra 2012 e Rio 2016 Mondiali 7 presenze Nella rassegna iridata, è stato titolare a Melbourne (Aus) nel 2010, Valkenburg (Ola) 2012, Firenze 2013 (4° a 15” dal vincitore Rui Costa), Ponferrada (Spa) 2014, Richmond (Usa) 2015, Innsbruck (Aut) 2018 e Imola 2020

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