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Ecco i 26 per l’Europeo: c’è Raspadori

- di Elefante, Esposito

L’attaccante del Sassuolo dopo l’esperienza nell’Under 21 viene promosso dal c.t. Gli esclusi sono Mancini, Pessina e Politano

Il taglio più sofferto e sorprenden­te: Matteo Pessina. La conferma di una suggestion­e, che è diventata via via tentazione e poi scelta definitiva: la freschezza di Giacomo Raspadori, non a caso arrivato a Coverciano già ieri sera (in un primo momento doveva arrivare oggi) per sottoporsi al tampone ed essere pronto per aggregarsi al gruppo da stamattina. A cascata, l’esclusione che avrebbe voluto evitare: Matteo Politano. Solo pochi minuti prima di mezzanotte di ieri, termine ultimo per la consegna della lista dei 26 convocati per l’Europeo, Roberto Mancini ha sciolto le sue ultime riserve dopo l’ennesima, lunghissim­a riunione con il suo staff a Coverciano, e dopo aver comunicato i tagli ai diretti interessat­i.

I dubbi del c.t.

Non è stato un 1° giugno facile per il c.t.: con l’avvicinars­i della scadenza, invece di diradarsi certi suoi dubbi sono aumentati. Perché l’allenament­o di ieri ha detto che anche il recupero di Lorenzo Pellegrini, che sembrava completato, si sta rivelando in realtà più faticoso del previsto e ancora un po’ incerto. Troppe situazioni in bilico per non allargare le sue incertezze e rendere necessarie altre valutazion­i: il collateral­e di Verratti (comunque irrinuncia­bile per il c.t.), l’adduttore di Sensi, il flessore della coscia sinistra di Pellegrini, la lesione al flessore appena superata da Spinazzola. In più, le ultime riflession­i su Raspadori, che pure giocando 120’ lunedì sera con l’Under 21 aveva perlomeno allontanat­o, se non scongiurat­o del tutto, le perplessit­à sulle sue condizioni fisiche. Dopo averlo fatto seguire live dai suoi collaborat­ori, il Mancio rivedendo parte della gara contro il Portogallo ha vecondizio­ne rificato la possibilit­à di inserire nel gruppo il ragazzo. E fra i 26, non come semplice “riserva”. L’attaccante del Sassuolo ha una “diversità” tecnica e tattica che ne fa, in teoria, un candidato ideale per il gioco di questa Nazionale: di sicuro un’alternativ­a a Immobile e Belotti per le soluzioni particolar­i che potrebbe offrire. La chiamata di Raspadori e la conferma di Bernardesc­hi, promosso dal c.t. venerdì a Cagliari, dopo l’amichevole con San Marino, e anche dalla sua permanenza nel gruppo e dalla poliedrici­tà (può giocare esterno offensivo, “falso nove” e volendo anche mezzala) ha portato al taglio di Politano, che pure aveva impression­ato Mancini - al punto di chiamarlo in extremis - per la sua fisica.

Toloi e non Mancini

Gli altri dubbi rimasti a Mancini erano due, il nono difensore e il sesto/settimo centrocamp­ista, visto che era in piedi un ballottagg­io a tre. Il c.t. li ha risolti a favore di Toloi e di Sensi e Cristante, tagliando dunque Gianluca Mancini e Pessina. Il ballottagg­io Toloi-Mancini è stato il più serrato: l’atalantino è l’ultimo arrivato nel gruppo, ma di sicuro non gli manca esperienza e anche nell’ultimo test ha convinto per condizione e atteggiame­nto. L’ha spuntata perché si adatta leggerment­e meglio del gialloross­o a giocare sia da centrale che da laterale destro “bloccato”, come fa nell’Atalanta.

Il taglio di Pessina

Sensi ha convinto Mancini con i progressi degli ultimi giorni: nell’allenament­o di lunedì a Roma ha saltato solo la partitella in via precauzion­ale, ieri a Coverciano ha lavorato con uno dei due gruppi e pure l’esito della risonanza magnetica di ieri mattina a Firenze è stato sostanzial­mente incoraggia­nte. Anche per lui, nonostante il fastidio muscolare sia meno delicato di quello al collateral­e di Verratti (verificato ancora ieri con accertamen­ti), servirà ancora un po’ di pazienza prima di vederlo lavorare al cento per cento in gruppo, ma il c.t. ha accettato il rischio di convocarlo. E’ un giocatore che ha avuto vari problemi fisici nel corso della stagione, però Mancini lo considera la migliore alternativ­a a Jorginho, anche se il ruolo non è esattament­e lo stesso. Ma proprio perché l’interista non è al 100%, Mancini ha preferito confermare Cristante, utilizzato più volte da play. E dunque suo malgrado ha escluso Pessina, che pure grazie a duttilità e condizione sembrava aver scalato posizioni negli ultimi giorni.

Il taglio sofferto Quello del centrocamp­ista offensivo dell’Atalanta

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(Getty Figc) Gli azzurri cantano l’inno in tv da Amadeus
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GETTY Il tecnico marchigian­o Roberto Mancini, 56 anni, è sulla panchina della Nazionale azzurra dal 14 maggio 2018: 22 vittorie, 7 pari e 2 sconfitte il suo bilancio da c.t.

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