La Gazzetta dello Sport

Una Roja inesperta Luis Enrique punta su un nuovo ciclo

Ben 18 giocatori sono sotto le 20 partite in nazionale: tutte le rivali fanno meglio

- di Filippo Maria Ricci @RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Tecnica, parecchia. Esperienza internazio­nale, poca. O molto poca. Quando la scorsa settimana abbiamo intervista­to Fabian Ruiz il giocatore del Napoli si augurava di poter aprire con questa nazionale un nuovo ciclo vincente come quello che prese il volo all’Europeo 2008, quando il c.t. Luis Aragones, carattere ruvido come Luis Enrique, si rese colpevole di un atto di lesa maestà e lasciò a casa, sollevando polemiche grandi come il Bernabeu, il mito del madridismo Raul. Le forze fresche di Aragones in un per noi triste pomeriggio viennese superarono in un colpo solo i tabù dei quarti, dei rigori e dell’Italia e dopo averci eliminati volarono verso il secondo titolo continenta­le dopo quello conquistat­o negli Anni 60 e il rimo atto di un triplete incredibil­e: Europeo, Mondiale, Europeo di fila. Secondo e terzo atto con Del Bosque alla guida.

Da Raul a Ramos

Se ci vogliamo appellare ai ricorsi storici, qui sono in tanti a vederne uno enorme nell’attuale rinuncia all’acciaccata bandiera madridista Sergio Ramos, arrivato a 180 partite in nazionale, ad appena 4 presenze dal record mondiale detenuto dall’egiziano Ahmed Hassan. Luis Enrique è andato oltre, non chiamando per la prima volta nella storia del calcio spagnolo nelle grandi competizio­ni alcun madridista. Rinunciand­o a Ramos, Lucho come allora Aragones con Raul ha lasciato a casa esperienza e leadership: se sommiamo le presenze dei 18 giocatori della Spagna chiamati per questo Europeo con meno partite in nazionale arriviamo a 169, 11 in meno di quelle accumulate da solo dal Gran Capitán Ramos.

Squadra verde

Tra i convocati solo Busquets, che tra l’altro salterà l’esordio per Covid, è sopra quota 100. Ci sono addirittur­a 10 giocatori sotto il 10: Robert Sanchez, Laporte, Sarabia, Pedri, Marcos Llorente, Adama Traoré, Unai Simon, Diego Llorente, Pau Torres ed Eric Garcia. E se alziamo l’asticella fino a 20 partite ne troviamo altri 7, Gerard Moreno, Ferran Torres, Dani Olmo, Fabian Ruiz, Oyarzabal, Gayá e Rodri. Ovvero: dei 24 convocati di Luis Enrique in 18 hanno da 0 a 20 presenze e di questi 18 lunedì contro la Svezia almeno 8 saranno titolari.

Staccatiss­imi

In totale i 24 convocati della Roja finora hanno accumulato 540 presenze in nazionale, il terzo valore più basso in questo Europeo dietro Scozia e Repubblica Ceca e meno di tutte le grandi rivali. Il Belgio è addirittur­a a 1339 con 4 uomini sopra quota 100, il Portogallo a 1073 (3 over 100), la Francia a 1037, la Germania a 835. Però se guardiamo indietro a 13 anni fa, al torneo in Austria e Svizzera, Luis Aragones convocò 13 giocatori su 23 con meno di 20 presenze, e la rosa in totale ne aveva 474, un numero inferiore (con un uomo in meno) rispetto a oggi. Tra i titolari della finale vinta contro la Germania, all’inizio del torneo Senna aveva 7 presenze, David Silva 11, Capdevila 14, Iniesta 22, Fabregas 23, David Villa 30, Sergio Ramos 31. Ecco perché l’aspirazion­e di Fabian Ruiz è legittima.

Dati rassicuran­ti

Ed è rafforzata da altri due dati: secondo l’osservator­io statistico del Cies gli spagnoli all’Europeo sono al 4° posto nella classifica dei minuti giocati dal settembre scorso coi rispettivi club dietro inglesi, portoghesi e olandesi, e al 3° nella classifica del livello competitiv­o dei campionati dove militano. Hanno poca esperienza, si, ma questa stagione hanno giocato tanto e a gran livello. Vedremo se basterà ad arrivare in fondo.

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Aymeric Laporte NATO A AGEN (FRANCIA) IL 27 MAGGIO 1994 RUOLO DIFENSORE
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NATO A MADRID IL IL 16 AGOSTO 1993 RUOLO MADRID
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