La Gazzetta dello Sport

Questa rivalità ci mancava La vogliamo pure in Europa

- di Pier Bergonzi @RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Lo scudetto della Virtus fa bene al basket. Perché ripaga Bologna dello scudetto non assegnato un anno fa e della delusione per la sconfitta con Kazan, che ha rimandato il ritorno in Eurolega. Perché riporta le V nere al tricolore dopo 20 anni e riaccende le luci di Basket City dopo 16 stagioni (Fortitudo 2005). Comprensib­ile l’entusiasmo dei tifosi (anche se è andato ben oltre i limiti...) che hanno invaso la Segafredo Arena. Lo scudetto di Bologna fa bene al basket perché la Virtus ha un gioco sfacciato e piacevole, mette altra legna sul fuoco della rivalità con l’Olimpia e la costringe a crescere. Il progetto e l’impegno di Massimo Zanetti e Luca Baraldi meritavano un grande premio. ArmaniDell’Orco e Messina avevano alzato l’asticella costruendo una squadra (con Datome e Hines accanto al Chacho) che è arrivata a un tiro dalla finale di Eurolega, ma ZanettiBar­aldi hanno risposto inserendo in corsa un fuoriclass­e come Belinelli accanto a Teodosic, un gattone di straripant­e talento, e hanno gestito le scintille con coach Djordjevic. Sasha, Teodosic e Beli hanno preso per mano la squadra dopo la semifinale persa di Eurocup fino a farla decollare. Il 4-0 è la fotografia di una finale letteralme­nte dominata da Bologna, ma fin troppo pesante per Milano, che si è trovata col fiato e le gambe corte contro la Virtus nel suo momento migliore. Quello che ha fatto (di buono e molto buono) Milano in questa stagione rimane. La Supercoppa, la Coppa Italia e soprattutt­o il terzo posto nella Final Four di Eurolega restano pilastri su cui edificare il futuro.

Messina non è chiarament­e contento, ma contro questa Virtus ha provato a fermare una cascata con le mani... La “sua” Olimpia è rimasta appesa alla volata persa al fotofinish col Barcellona. Era lo sprint di una lunga maratona che è rimasta nelle gambe, nel cuore e nella testa dei ragazzi di Milano. Questo non toglie nulla al successo legittimo di Bologna. Giusto premiare Teodosic come mvp, ma crediamo che la differenza l’abbiano fatta anche Weems e gli italiani: Belinelli con le sue giocate impossibil­i e Pajola (ieri sera incontenib­ile) con la sua spettacola­re esuberanza. Ha ragione Patron Zanetti, le sue V nere valgono già un posto in Eurolega e la speranza è che la sfida con Milano (ci mancava!) possa diventare presto un derby con patente internazio­nale.

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