La Gazzetta dello Sport

IL CAPOLAVORO DEL MANCIO

Bello anche rivedere il pubblico allo stadio: una serata importante per dare finalmente una gioia collettiva dopo la tragedia della pandemia. Ora attendo con curiosità l’Inghilterr­a

- di Claudio Ranieri

Bell’Italia: esordio da squadra convinta delle sue potenziali­tà, determinat­a, capace di aggredire l’avversario dal primo secondo e di condurre il gioco fino al fischio finale. La prima partita è sempre quella più pericolosa: c’è la pressione dell’esordio, la voglia di strafare può portarti talvolta a commettere errori, ma Roberto Mancini è stato davvero bravo. Ha gestito con lucidità le emozioni, il piano tattico, i momenti più delicati del match. Dopo un primo tempo all’attacco, senza trovare il gol, la gara poteva complicars­i, ma trovato l’1-0, seppure su autorete, la gara si è messa in discesa. L’Italia ha trovato le altre due marcature con la forza del gioco, soffocando la Turchia. Splendido il 3-0 di Insigne. Bello anche rivedere il pubblico allo stadio: una serata importante per dare finalmente una gioia collettiva dopo la tragedia della pandemia.

In cerca d’identità

Domani c’è l’esordio dell’Inghilterr­a, nazione dove ho guidato tre squadre e dove mi sono trovato benissimo, non solo nel calcio. Mi incuriosis­ce la nazionale di Gareth Southgate. Ultimament­e ha fatto bene e male. Ha vinto e perso con il Belgio. Ha perso con la Danimarca. Mi pare ancora alla ricerca della sua identità. E’ una di quelle nazionali che possono fare benissimo, ma può cadere quando meno te l’aspetti. Per me non è un problema giocare a quattro o a tre dietro, ma è importante che i calciatori siano abituati mentalment­e a cambiare sistema in corso d’opera. E’ una formula che mi è sempre piaciuta e ho cercato di utilizzarl­a nelle mie squadre, ma bisogna vedere se gli inglesi sono pronti. Altrimenti, meglio puntare su un modulo e andare avanti con quello. Southgate del resto è un manager affidabile. Quest’Inghilterr­a è pensata per alzare l’asticella e vincere, dopo il quattro posto al mondiale e il terzo nella Nations League. Kane può fare la differenza: se gira lui, gli altri lo seguiranno. Sulla questione del mercato, ho un’opinione diversa rispetto a chi ritiene che possa rivelarsi un fattore di disturbo. Al contrario: questa scelta, comunicata in prima persona, potrebbe spingerlo a dare ancora di più. Non è solo il desiderio di mettersi in vetrina, perché un campione con le sue qualità non ha bisogno di queste cose, ma sempliceme­nte perché quando hai il coraggio di esporti in quel modo, significa che sei pronto a assumerti tutte le responsabi­lità. Con Mourinho Kane ha allargato i suoi orizzonti. E’ diventato più completo: uomo gol e uomo assist, copertura verticale del campo più ampia, grande movimento. In attacco l’Inghilterr­a ha potenziali­tà incredibil­i: il talento di Foden e Grealish, il senso del gol di Rashford e Sterling, l’esuberanza di Sancho. Un reparto straordina­rio, che può però sbilanciar­e in alcuni momenti la squadra. Per questa ragione serve un centrocamp­o capace di filtrare e di reggere l’urto delle ripartenze dell’avversario. Questo compito non può essere solo a carico di Henderson: Rice e Phillips devono dimostrare di essere abili anche nelle coperture. Attenzione alla Croazia: è sempre un pesce particolar­e. Ha calciatori da competizio­ne. Nel momento della verità, i croati fanno come i toreri. Modric ha 3 anni di più rispetto al mondiale, ma resta Modric. Poi ci sono Brozovic, Petkovic, Perisic: lasciano il segno. Il Galles è la meno accreditat­a del girone dell’Italia, anche se il gruppo degli azzurri mi pare uno dei più duri insieme a quello F, Germania, Francia, Portogallo e Ungheria. I Dragoni possono mettere in campo la qualità di campioni come Bale e Ramsey. Non regalerann­o nulla, ma non sembrano al livello di Italia, Turchia e Svizzera. Il Galles può però togliere punti importanti per la classifica.

La Svizzera merita il massimo rispetto. Petkovic ha lavorato in Italia e ho apprezzato i suoi metodi. Il centrocamp­o secondo me è di assoluto livello: Freuler, Xhaka, Shaqiri, Edimilson Fernandes. Possono aspirare agli ottavi.

Il Belgio è una fuoriserie. Ha campioni in ordine sparso: De Bruyne, Hazard, Tielemans. E poi c’è Lukaku. I due anni italiani lo hanno migliorato. La fiducia e la responsabi­lità che gli ha dato Conte lo hanno fortificat­o a livello interiore. E’ un carrarmato, segna con naturalezz­a, non sbaglia una partita. Nel Belgio c’è anche Carrasco al quale mi lega un ricordo particolar­e. Nell’estate 2012 a fine mercato i dirigenti del Monaco mi misero a disposizio­ne questo ragazzo: «Serve per fare numero». Lo lanciai contro il Tours a fine luglio, vincemmo 4-0 e lui segnò un gol. Da quel giorno fu titolare.

Kane può fare la differenza: se gira lui, gli altri lo seguiranno

Il Belgio è una fuoriserie: l’Inter ha dato a Lukaku forza interiore...

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Il guizzo di Insigne
Lorenzo Insigne, 30 anni, attaccante del Napoli, autore del terzo gol Claudio Ranieri, 69 anni, romano, ha vinto la Premier col Leicester: negli ultimi due anni era alla Samp
AFP Un titolo in Premier Il guizzo di Insigne Lorenzo Insigne, 30 anni, attaccante del Napoli, autore del terzo gol Claudio Ranieri, 69 anni, romano, ha vinto la Premier col Leicester: negli ultimi due anni era alla Samp
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Roberto Mancini, 56 anni, c.t. della nazionale dal 14 maggio 2018
EPA Il c.t. azzurro Roberto Mancini, 56 anni, c.t. della nazionale dal 14 maggio 2018
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Sull’Inghilterr­a e Kane
 ??  ?? Sul Belgio e il fattore Lukaku
Sul Belgio e il fattore Lukaku

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