La Gazzetta dello Sport

Tifosi a Misano Pure nei circuiti si respira aria di normalità

- di Andrea Cremonesi @RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Da Misano a Misano: il circuito romagnolo era stato l’ultimo (e unico) a ospitare il pubblico il 13 settembre 2020, diecimila persone in occasione del Motomondia­le quando, al termine di una estate in libera uscita, e alla vigilia della riapertura delle scuole, pareva che il virus fosse ormai sconfitto. Una illusione come abbiamo amaramente compreso poche settimane dopo. Oggi, a nove mesi di distanza è ancora la pista intitolata a Marco Simoncelli a riaprire per prima i cancelli per una gara internazio­nale, il Mondiale Superbike, ospitando da oggi a domenica 5 mila persone al giorno.

Un “privilegio” che, ad esempio, Imola per la F.1 ad aprile o il Mugello per il motomondia­le due settimane fa non hanno potuto godere. E che costituisc­e un potente segnale di speranza perché con l’incremento delle vaccinazio­ni, il crollo dei ricoveri e una percentual­e di

infetti ridotta c’è la concreta possibilit­à, auspicata da Stefano Domenicali ai nostri Gazzetta Days, che il 12 settembre possano essere addirittur­a in 50 mila a varcare i cancelli dell’autodromo di Monza. E che la domenica successiva possano essere quasi altrettant­i coloro che vorranno assistere a Misano al secondo appuntamen­to tricolore del motomondia­le. Assenti un anno fa per via della pandemia, le derivate di serie occupano la scena con la Ducati, capitanata da Scott Redding, che spera sulla pista di casa di frenare la corsa di Jonathan Rea al settimo mondiale: il nordirland­ese, reduce da quattro vittorie in sei gare, è già in fuga con 35 punti di vantaggio sul turco della Yamaha Toprak Razgatliog­lu e 38 su Redding. Le prove libere ci fanno sperare con il bolognese Michele Ruben Rinaldi davanti a tutti. Un pilota italiano su una moto italiana nel GP di casa: che cosa c’è di meglio per festeggiar­e il (quasi) ritorno alla normalità?

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