Tifosi a Misano Pure nei circuiti si respira aria di normalità
Da Misano a Misano: il circuito romagnolo era stato l’ultimo (e unico) a ospitare il pubblico il 13 settembre 2020, diecimila persone in occasione del Motomondiale quando, al termine di una estate in libera uscita, e alla vigilia della riapertura delle scuole, pareva che il virus fosse ormai sconfitto. Una illusione come abbiamo amaramente compreso poche settimane dopo. Oggi, a nove mesi di distanza è ancora la pista intitolata a Marco Simoncelli a riaprire per prima i cancelli per una gara internazionale, il Mondiale Superbike, ospitando da oggi a domenica 5 mila persone al giorno.
Un “privilegio” che, ad esempio, Imola per la F.1 ad aprile o il Mugello per il motomondiale due settimane fa non hanno potuto godere. E che costituisce un potente segnale di speranza perché con l’incremento delle vaccinazioni, il crollo dei ricoveri e una percentuale di
infetti ridotta c’è la concreta possibilità, auspicata da Stefano Domenicali ai nostri Gazzetta Days, che il 12 settembre possano essere addirittura in 50 mila a varcare i cancelli dell’autodromo di Monza. E che la domenica successiva possano essere quasi altrettanti coloro che vorranno assistere a Misano al secondo appuntamento tricolore del motomondiale. Assenti un anno fa per via della pandemia, le derivate di serie occupano la scena con la Ducati, capitanata da Scott Redding, che spera sulla pista di casa di frenare la corsa di Jonathan Rea al settimo mondiale: il nordirlandese, reduce da quattro vittorie in sei gare, è già in fuga con 35 punti di vantaggio sul turco della Yamaha Toprak Razgatlioglu e 38 su Redding. Le prove libere ci fanno sperare con il bolognese Michele Ruben Rinaldi davanti a tutti. Un pilota italiano su una moto italiana nel GP di casa: che cosa c’è di meglio per festeggiare il (quasi) ritorno alla normalità?