La Gazzetta dello Sport

L’esonero lampo di Djordjevic, il k.o. in Eurocup Poi la rinascita

I playoff perfetti riscattano il fallito ritorno in Eurolega e quel 2020 interrotto sul più bello

- di Paolo Bartezzagh­i @RIPRODUZIO­NE RISERVATA

La Virtus ha vinto quello scudetto che avrebbe voluto e dovuto vincere un anno fa. A marzo del 2020, quando il campionato e il mondo si fermarono per la pandemia, la squadra di Sasha Djordjevic stava dominando. Quello stop alla Serie A, al club bolognese non è mai andato giù. Era in testa con 18 vittorie su 20 partite mentre Milano zoppicava al quarto posto (e in Eurolega). Il playoff concentrat­o deciso in Spagna con assegnazio­ne del titolo ha acuito l’amarezza del club bolognese per un’interruzio­ne vista come un’ingiustizi­a. Con Milano, rivale sul campo ma anche a livello politico, le scaramucce sono iniziate in estate. «Milano ci fa i dispetti sul mercato, appena individuia­mo un giocatore che può fare il caso nostro, s’inserisce e alza la posta», disse il patron Massimo Zanetti quando l’Olimpia prese Davide Moretti. «Speravo che fosse Crozza che lo imitava», rispose Ettore Messina. In realtà fu la Virtus a prendere Amar Alibegovic con cui Milano aveva già un accordo in mano.

L’esonero

Al via della nuova stagione, subito il primo incrocio della finale di Supercoppa: alla Segafredo Arena, l’Olimpia vince 75-68. In campionato la Virtus va su e giù. L’assenza del fattore campo, visti i palasport vuoti, non è sufficient­e a spiegare la perniciosa abitudine di perdere in casa. Nella prima parte del campionato cade cinque volte di fila a Bologna. L’ultima della serie a fine dicembre proprio con Milano, nel giorno dell’esordio in campo di Marco Belinelli. L’arrivo del campione Nba è all’origine dell’esonero lampo di Djordjevic. Il 6 dicembre, in diretta televisiva, la Virtus ospita Sassari ma il Beli si scalda ma non entra: non è ancora pronto fisicament­e. La squadra perde e il giorno il club solleva coach e staff dall’incarico. Il giorno dopo ancora, tutto rientra. «È solo colpa mia – dice l’a.d. Luca Baraldi - però non va dimenticat­o che Djordjevic l’ho portato qui io e questo confronto alla fine è stato utile per conoscerci meglio». Il manager dice anche di non aver contattato altri allenatori ma i sondaggi con Sergio Scariolo e anche con Zeljko Obradovic sono stati tentati.

La svolta

La Coppa Italia va come l’anno precedente: fuori al primo turno con Venezia. La squadra riparte forte in Eurocup. Arriva alle semifinali senza perdere una partita. Basta qualificar­si alla finale per rientrare in Eurolega, obiettivo stagionale visto che lo scudetto pare lontano. Ma contro Kazan vince la prima e perde le altre due. Niente Eurolega. In campionato chiude la stagione regolare al terzo posto con 19 vittorie e 9 sconfitte (8 in casa, una a Milano). Ai playoff la Virtus non perde più. Inizia ai quarti con Treviso, prosegue in semifinale contro Brindisi. Ed esplode nella finale contro quella Milano che nell’agognata Eurolega ha realizzato il risultato più luminoso della stagione, arrivando a un tiro dalla finale. Ma lo scudetto che Milano doveva vincere in carrozza va alla Virtus, come voleva e doveva succedere lo scorso anno.

 ?? CIAM ?? Leader Il saluto tra Marco Belinelli, 35 anni, e Sasha Djordjevic, 53. Il Beli aveva vinto lo scudetto 2005 con la Fortitudo contro l’Armani di Djordjevic
CIAM Leader Il saluto tra Marco Belinelli, 35 anni, e Sasha Djordjevic, 53. Il Beli aveva vinto lo scudetto 2005 con la Fortitudo contro l’Armani di Djordjevic

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