Pavlyuchenkova o Krejcikova Altra prima volta al Roland Garros
(ri.cr.) Per il sesto anno consecutivo, il Roland Garros incoronerà una vincitrice che non aveva mai conquistato uno Slam prima. Il segno dei tempi, di un tennis femminile senza regine e quindi apertissimo ad ogni novità, ma anche il segno della terra, la superficie più difficile da maneggiare e quella che richiede la maggiore resistenza. Per il titolo, alle 15 si affronteranno la russa Pavlyuchenkova e la ceca Krejcikova, 32 e 33 del mondo. Una sfida inedita (non si sono mai affrontate) e chiaramente inattesa. Eppure, leggendo tra le pieghe dei numeri, l’epilogo premia due giocatrici capaci di trovare la condizione ideale al momento giusto. La russa, tre titoli Slam da junior, aveva già giocato sei quarti di finale nei Majors e qui a Parigi ha eliminato Sabalenka, Azarenka e Rybakina, la giustiziera di Serena Williams, ottenendo 174 vincenti in 6 partite: «Ho avuto tanti alti e bassi, forse non sono stata in grado di gestire le aspettative». E infatti si è affidata a uno psicologo dello sport, che evidentemente ha trovato la chiave giusta se al 52° Slam Anastasia ha finalmente raggiunto la finale (un record). Ne ha giocati appena 5, invece, la Krejcikova, che però è in serie aperta da 11 partite (aveva appena trionfato a Strasburgo) e può vincere il titolo anche in doppio, come la Pierce nel 2000.