Oggi la Danimarca torna in campo con 4 psicologi
Stamattina, ore 11, la Danimarca torna ad allenarsi. La seduta di ieri è stata annullata, dopo una riunione dei vertici federali subito dopo la partita con la Finlandia. Lo shock è stato enorme. E ora va gestito l’aspetto sportivo. Ecco perché giocatori e staff tecnico sono stati assistiti da un team di quattro psicologi, nella speranza di cancellare l’immagine terribile di Eriksen a terra allo stadio Parken. «Proveremo a ritrovarci, a fare del nostro meglio, in fondo è anche il desiderio di Christian», ha detto il c.t. Hjulmand. La nazionale è all’hotel Marienlyst di Helsingor, 45 km a nord di Copenaghen, dove la Danimarca quasi arriva a baciarsi con la Svezia. La bolla anti Covid, almeno per una volta da quando è iniziata l’avventura europea, è stata rotta. Perché proprio su suggerimento degli psicologi, la federazione ha concesso ai giocatori di incontrare i familiari, per staccare la spina. E’ però di nuovo a Helsingor che oggi Hjulmand dovrà trovare le parole per motivare i suoi verso la partita più difficile, quella con il Belgio di giovedì, che ora è un dentro-fuori dopo il k.o. con la Finlandia. Dubbi di formazione non ce ne sarebbero, a parte quello legato proprio alla sostituzione di Eriksen: dentro Jensen? Oppure il sampdoriano Damsgaard? Ma più che l’aspetto fisico, conterà quello psicologico. Esplicativo il tweet di Martin Braithwaite: «È stato uno dei momenti più spaventosi della mia vita».
Quella volta Intanto in Danimarca cresce la polemica contro la Uefa, che sabato aveva dato due opzioni alla nazionale: continuare il match o riprendere domenica alle 12. «Ho la coscienza sporca, ma penso non sia stato giusto dare ai giocatori la responsabilità di decidere. Con il senno di poi, dico che non saremmo dovuti tornare in campo», ha detto il c.t. Hjulmand. Michael Laudrup, bandiera del calcio danese, ha aggiunto: «La Uefa ha fallito, quella offerta non era una scelta». Duro anche Peter Schmeichel, padre di Kasper: «Ridicola, la decisione della Uefa è stata ridicola». E chissà che i 25 mila spettatori attesi giovedì al Parken non si faranno sentire, in questo senso.