La Gazzetta dello Sport

«Tutto è possibile Ma anche nel 2016 ci stavo pensando e poi persi a Londra»

Djokovic: «Una delle vittorie più belle» Tsitsipas deluso: «Un’occasione mancata»

- INVIATO A PARIGI ri.cr.

La Coppa dei Moschettie­ri brilla accanto a lui, ma il sorriso di Novak Djokovic è ancora più luminoso. Il secondo successo a Parigi lo mette in scia dei grandi rivali Federer e Nadal nella corsa al primato degli Slam e soprattutt­o gli schiude le porte di un’impresa che sarebbe memorabile, la conquista del Grande Slam. Intanto, come Laver e Emerson, è riuscito a trionfare in tutti gli Slam per almeno due volte: «Probabilme­nte questa vittoria si colloca tra le prime tre di tutti i tempi nella mia carriera profession­istica — racconta il serbo —. Prima ho affrontato una battaglia di quattro ore contro Nadal sul suo campo preferito, poi ho dovuto recuperare energie senza essermi allenato il giorno prima della finale, infine ho recuperato per combattere un’altra battaglia contro Tsitsipas, che giocava la sua prima finale Slam e dunque aveva tanto entusiasmo e niente da perdere. Sono molto orgoglioso di quanto ho fatto stavolta, essere parte della storia dello sport che amo con tutto il cuore è sempre qualcosa di molto stimolante e molto appagante».

La parola magica Sulla partita, ammette di essersi sentito un po’ svuotato nel secondo set, ma come era già accaduto con Musetti è bastata una sosta in bagno per ritrovare convinzion­e e freschezza, tanto che da quel momento ha dominato. E a questo punto parlare dell’inseguimen­to al Grande Slam non è più un tabù: «Tutto è possibile. IL mio viaggio agonistico in tutta la mia carriera, in tutta la mia vita fin qui è stato fantastico. Ho ottenuto degli obiettivi che molte persone pensavano fossero fuori dalla mia portata. Tutto è possibile, e adesso sono in una buona posizione per il Golden Slam. Ma ero allo stesso punto anche nel 2016, dopo aver vinto in Australia e a Parigi e poi ho perso al terzo turno a Wimbledon. Quest’anno avrò solo due settimane tra la finale di qui e Wimbledon, che non è l’ideale perché si tratta di due superfici completame­nte diverse. Cercherò di gestire la transizion­e nel modo più agevole e più efficiente possibile, e anche più rapido». Ai Championsh­ips, dove si presenterà da campione in carica dopo la pausa dell’anno scorso causa virus, ripartirà la caccia al primato degli Slam da contendere agli altri due titani Federer e Nadal: «Sinceramen­te, non ho mai pensato che raggiunger­e il numero di Slam di Roger e Rafa fosse una missione impossibil­e. Ma non va dimenticat­o il piccolo particolar­e che entrambi stanno ancora giocando. E alla grande, soprattutt­o Rafa, come ha dimostrato il suo livello qui. Tutti e tre abbiamo un’opportunit­à a Wimbledon, tutti possiamo competere».

Lo sconfitto Certo, nonostante la sconfitta Tsitsipas ha dimostrato di potere essere un avversario ingombrant­e. Il greco, che oggi sale al numero quattro del mondo (best ranking), è visibilmen­te deluso dopo aver assaporato l’impresa per due set: «Sento che mi manca qualcosa, sento che mi sono fatto sfuggire un’occasione importante dopo che ero stato bravo a costruirme­la. Ma devo guardare anche al lato positivo, la prestazion­e mi ha confermato che anch’io posso vincere questi titoli, ci sono andato molto vicino. Ho fiducia nel mio gioco e nella mia attitudine». E poi quei tre fenomeni mica saranno eterni.

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AFP Dopo la battaglia Stefanos Tsitsipas, 22 anni, numero 5 del ranking Atp, e Novak Djokovic, 34 anni, numero 1, al termine della finale parigina

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