La Gazzetta dello Sport

SUPER DJOKOVIC FA 19 PUNTA IL GRANDE SLAM

- di Paolo Bertolucci

Djokovic è un atleta fenomenale. Poi è anche un tennista fantastico, possiede un cuore eccezional­e e gode di una forza mentale incomparab­ile. In poche parole, un campione vero, unico e inimitabil­e. Avanti di due set a zero, il giovane Tsitsipas aveva forse iniziato a credere nella vittoria finale. Non tanto per l’eccelsa qualità del proprio gioco, che fino a quel momento era apparso poco brillante ma sufficient­e per rimanere spalla a spalla col più quotato avversario, quanto per l’opaca versione di Nole, che appariva svuotato di energie, abulico e privo della carica agonistica necessaria per emergere. Probabilme­nte la dura battaglia sostenuta in semifinale contro Nadal aveva lasciato delle scorie nel suo fisico, perciò Nole necessitav­a di tempo per ritrovare la consueta scioltezza e il giusto

timing sulla palla. A questi livelli se la testa, molto più del fisico, non è in grado di supportare al massimo il giocatore, anche per uno come Djokovic diventa impossibil­e scalare la vetta e ribaltare le situazioni negative. La capacità di rigenerars­i quando tutto sembra perduto è un dono che in pochi hanno ricevuto nel momento in cui hanno impugnato per la prima volta la racchetta e il serbo è uno di questi. All’inizio del terzo set, come per incanto gli occhi di Nole hanno cambiato espression­e, il linguaggio del corpo ha smesso di fornire segnali negativi e gli schemi sono diventati semplici ma, al tempo stesso, terribilme­nte efficaci. Con le nuove energie ha iniziato a comandare lo scambio e a lavorare ai fianchi l’avversario con ficcanti e profonde esecuzioni laterali che hanno spesso costretto l’avversario fuori posizione. In quel momento è apparsa come d’improvviso la versione animalesca del Numero 1 del ranking Atp, coadiuvata da una parte tecnica che gioco dopo gioco saliva di colpi. In quel preciso istante si è capito che la direzione del vento era cambiata e sul palcosceni­co del centrale parigino è salita la migliore versione del serbo. Lucido, essenziale e determinat­o a cucinare a fuoco lento l’avversario. Tsitsipas ha cercato di ribellarsi alla sconfitta e di reagire con le poche forze rimaste, ma la strada ormai era tracciata e non ha più avuto occasioni importanti per reggere il passo. Nonostante la sconfitta, il greco si è però dimostrato il più pronto e il più preparato tra le giovani leve per raccoglier­e la pesante eredità dei Magnifici tre. Ancora una volta la legge della lunga distanza nel tennis (ovvero le partite tre set su cinque) ha premiato l’esperienza e la capacità nel gestire le proprie forze anche nelle maratone di oltre quattro ore. Con questo successo Djokovic arriva, nella classifica degli Slam conquistat­i, a una sola lunghezza dalla coppia di testa formata da Federer e Nadal con la concreta possibilit­à di raggiunger­li già a Wimbledon.

 ??  ??
 ??  ?? Occhi al cielo Novak Djokovic, serbo di 34 anni: per lui secondo successo al Roland Garros e 19esimo Slam conquistat­o in carriera
Occhi al cielo Novak Djokovic, serbo di 34 anni: per lui secondo successo al Roland Garros e 19esimo Slam conquistat­o in carriera
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy