La Gazzetta dello Sport

Inghilterr­a: vai con Sterling L’Olanda dà spettacolo ma che rischi con Sheva

La gioia del c.t.: «Era importante partire col piede giusto». Non basta Modric. Anche Orsato si inginocchi­a per solidariet­à

- di Stefano Boldrini

Il nuovo Membro dell’Impero Britannico per l’impegno contro le discrimina­zioni lancia l’europeo dell’Inghilterr­a: il sorriso largo di Raheem Sterling, dopo il gol che consegna i primi tre punti alla banda di Gareth Southgate, è un messaggio alla nazione. Sterling aveva aperto la giornata postando su Twitter le immagini da bambino. Raheem, origini giamaicane, è cresciuto nel quartiere di Wembley. L’area dove sorge il leggendari­o stadio londinese è casa sua. Home, sweet home. L’1-0 è un inno all’eleganza: un tocco da ragazzo di strada, sul lancio in corridoio di Kalvin Phillips - anche lui un filo di Giamaica nel sangue, i Marley’s Boys - diventato importante sotto la guida di Marcelo Bielsa, uno dei più grandi visionari della storia di questo sport. Phillips, Sterling: è l’Inghilterr­a in progress, per dirla alla Southgate. Il bello è che festeggian­o anche i Brexiter, quelli che disapprova­no il Black Lives Matter con i “boooo” – ma sono stati sovrastati dagli applausi – e che ieri sera hanno tracannato birra al pub. Il merito è di quei due. La new England.

Amarcord L’11 luglio 2018 Inghilterr­a-Croazia decise chi doveva giocarsi la finale al mondiale di Russia: un gol di Mandzukic al 109’ diede la spinta decisiva al gruppo di Dalic. Stavolta conta come contano le gare d’inizio torneo, dove partire con il passo giusto è fondamenta­le. L’Inghilterr­a vuole questo, i famosi tre punti che ti danno una spinta formidabil­e e l’avvio della squadra di Southgate è travolgent­e: i croati per un quarto d’ora sono chiusi nella loro area, a proteggere il forte. Ma fa caldo, 28 gradi, che per gli inglesi equivalgon­o a 40. Il palo di Foden al 6’ è un’illusione: pare tutto facile, ma la strada da percorrere è ancora lunga. Southgate ha optato per una scelta che ha sconvolto l’aplomb dei media inglesi: per rimediare alla indisponib­ilità last minute di Chilwell, ha scelto Trippier, un destro piazzato a sinistra. Trippier segnò l’1-0 che fece sognare la finale nelle sfida di 3 anni fa.

Modric Stavolta non c’è gloria dalle sue parti, ma solo molta sofferenza per contrastar­e una delle due fonti di gioco dei croati, finalmente in partita dopo la sfuriata inglese: Vrsaljko. Dai piedi dell’ex Genoa, Sassuolo e Inter partono i cross più pericolosi. I due giocano insieme nell’Atletico Madrid. Viene da pensare che Southgate abbia deciso così per questa ragione. L’altra fonte è Modric, ma qui bisogna parlare di luce. Luka è l’eterno Mozart del calcio. Nei suoi piedi gli anni non scorrono mai. Ogni tocco è una delizia. Kovacic, recuperato dopo i recenti acciacchi con il Chelsea, cerca di sostenerlo con la corsa. Brozovic è invece meno presente. Ma è l’attacco il reparto che tradisce la Croazia: male tutti. Perisic si salva per l’impegno, ma è brutta la svirgolata che potrebbe invece lanciare i suoi.

Il gol Anche l’Inghilterr­a ha i suoi fantasmi. Kane gira a vuoto. C’è già chi insinua distrazion­i di mercato, ma la verità è un’altra: patisce il caldo e i due centrali croati sono una diga. Mount potrebbe essere la luce dell’Inghilterr­a, ma è in penombra. Foden ha un altro passo nel City. Ma il resto funziona e Phillips prende il governo delle operazioni. Una sassata al volo del giocatore del Leeds è la migliore chance nel primo tempo per gli inglesi. Il meglio deve però arrivare. È il tocco di Phillips che libera Sterling verso il gol: Wembley ha un sussulto.

Il ct La Croazia ha orgoglio, ma senza attacco è dura. Rebic ha un’occasione e sbaglia. Bisogna attendere il 94’ e la botta della disperazio­ne dell’atalantino Pasalic per spaventare gli inglesi. Orsato - che si è inginocchi­ato prima della gara per solidariet­à fischia la fine e Southgate compie il giro del campo per ringraziar­e il pubblico. Non fa politica, ma se oggi questa nazione che si ribella alla restaurazi­one ha bisogno di una figura di riferiment­o, il ct è la più autorevole. «Sono molto contento. Vincere la prima partita allenta le tensioni, ma questo non significa essere qualificat­i. Il caldo non ci ha aiutato e abbiamo affrontato un avversario di grande spessore».

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 ?? GETTY ?? Wembley I tifosi inglesi finalmente sugli spalti
GETTY Wembley I tifosi inglesi finalmente sugli spalti
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GETTY Solidali L’arbitro Orsato in ginocchio con gli inglesi
 ?? AP ?? Decisivo Raheem Sterling, 26 anni, attaccante del Manchester City e della nazionale inglese festeggia il gol segnato alla Croazia con Mason Mount, 22
AP Decisivo Raheem Sterling, 26 anni, attaccante del Manchester City e della nazionale inglese festeggia il gol segnato alla Croazia con Mason Mount, 22

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