L’esempio di Kjaer modello per la Figc Corsi di primo soccorso per i calciatori
● La speranza è che non ce ne sia mai il bisogno. Ma il drammatico sabato di Copenaghen, l’arresto cardiaco di Christian Eriksen e il provvidenziale intervento di soccorso del capitano e amico Simon Kjaer, qualche secondo prima dell’arrivo dei medici, hanno colpito tutti. Anche il presidente federale Gabriele Gravina, che ieri ha ufficializzato l’intenzione di organizzare dei corsi di formazione di primo soccorso per i calciatori. Si partirà già nei prossimi ritiri estivi con i medici federali coordinati dal professor Paolo Zeppilli e l’obiettivo è di coinvolgere, praticamente da subito nel ritiro azzurro, anche i calciatori di Mancini a Coverciano. Per ora l’obiettivo è quello di rivolgersi a tutte le realtà professionistiche, «ma per me il valore della vita dice Gravina - è legato all’essere umano e non alla categoria. Faremo tutto quello che possiamo perché diventi una procedura per tutti». Gravina sottolinea il ruolo di avanguardia nel mondo della cardiologia e della medicina dello sport italiana, ma ritiene che ci sia «un fattore in più». Ecco perché i corsi di formazione per i calciatori diventeranno una condizione per i club per poter accedere alle licenze nazionali e iscriversi ai campionati.
Lo stesso ha fatto pure Kjaer, il principe degli angeli custodi di Eriksen. Va raccontato come il difensore in queste ore sia stato costantemente in contatto anche con i suoi compagni del Milan. Tutti, ovviamente, hanno chiesto le condizioni fisiche del giocatore. Poi si sono informati sullo stato d’animo dello stesso milanista, provato come tutti dalla situazione, mostrandogli stima per quanto fatto per Eriksen. Kjaer ha ricevuto anche una telefonata da Stefano Pioli che, come si ricorderà, in passato ha vissuto da vicino la tragedia di Davide Astori. E un pensiero tremendo davanti alla tv, al tecnico rossonero, non può non esser venuto. 2’52”