C’è la zona bianca Prima partita senza coprifuoco
Il Lazio nella fascia con minori restrizioni. Ma restano le norme sul distanziamento e l’obbligo delle mascherina sugli spalti
iente coprifuoco. Da ieri sera, Roma e il Lazio sono in zona bianca e quindi non ci sarà nessuna dead line per il ritorno a casa a differenza di quanto era accaduto venerdì scorso per la partita con la Turchia. Anzi, era stato deciso un provvedimento ad hoc con lo spostamento dell’orario da mezzanotte all’una per i soli possessori del biglietto per la partita. Ora non ce n’è più bisogno, il Lazio - come ormai tre quarti d’Italia - ha dati consolidati per un regime di minore restrizioni, con i suoi 23 contagi ogni centomila abitanti (il confine è quello di quota 50). Anche bar e ristoranti potranno quindi restare aperti pure a fine partita, ma è bene ricordare che la zona bianca non significa un generalizzato «liberi tutti». D’altronde se la curva epidemiologica in Italia ha cominciato da tempo la sua discesa più netta, le notizie che vengono da altri Paesi sulle varianti (in particolare quella indiana), impongono la massima prudenza.
NLe regole sul distanziamento restano le stesse, anche dentro lo stadio, con l’obbligo di osservare il metro, sia in verticale sia in orizzontale, fra uno spettatore e l’altro. Poi c’è l’uso delle mascherine. Venerdì scorso, in occasione della partita con la Turchia, gli steward hanno lavorato duramente per richiamare una parte del pubblico al rispetto della regola. 1’07”