La Gazzetta dello Sport

Skriniar lancia la Slovacchia al primo posto Polonia nei guai

Errori e calo fisico: per Lewandowsk­i & C. sabato è già spareggio contro la Spagna

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n eroe inatteso per una vittoria sorprenden­te. Il terzo gol in nazionale di Milan Skriniar vale oro, perché vale il 2-1 della Slovacchia alla Polonia e porta quindi con sé tre punti d’oro per una nazionale poco considerat­a. Per l’interista prosegue una stagione fantastica, evidenteme­nte il centrale ha portato in nazionale la forma mostrata tutto l’anno in Serie A. Sulla Slovacchia va sottolinea­to che il c.t. Tarkovic aveva avvisato: «Questo è il nostro terzo grande torneo internazio­nale, e nelle altre due occasioni abbiamo sempre superato la prima fase. Quello è il nostro obiettivo anche qui». Non parlava a caso. La Slovacchia a parte Skriniar e il calante Hamsik non ha stelle, però ha cuore, intelligen­za e soprattutt­o grande spirito di sacrificio. In un girone più aperto che mai questa vittoria pesa tanto: la Polonia del criticatis­simo Paulo Sousa sabato andrà al calore infernale di Siviglia ad affrontare la Spagna (reduce dal deludente 0-0 contro la Svezia) con l’acqua alla gola. La Slovacchia attende la Svezia a San Pietroburg­o con il morale altissimo e forte del primo posto.

UIn una partita iniziata con 8 giocatori della Serie A in campo, Szczesny, Bereszynsk­i, Glik, Zielinski e Linetty da una parte, Skriniar, Haraslin e

Kucka dall’altra, la squadra slovacca ha preso l’iniziativa con facilità. La Polonia nella prima parte è parsa inferiore fisicament­e e assolutame­nte incapace di offrire qualcosa di decente al re dei bomber Lewandowsk­i, evidenteme­nte orfano di Piatek e Milik, entrambi senza Europeo per problemi fisici. La Scarpa d’Oro 2021 ha segnato 41 gol in Bundesliga col Bayern, ma in nazionale nei grandi tornei ha rimediato appena due golletti. E ieri è rimasto di nuovo a secco, isolato, poco sollecitat­o, incapace di intavolare qualsiasi tipo di dialogo coi compagni. Paulo Sousa gli ha messo Jozwiak da una parte e Zielinski dall’altra, ma Lewandowsk­i ha avuto due sole occasioni, nel finale, ed entrambe sono finite fuori. Peggio ancora però ha fatto Krychowiak, un tipo è passato dal PSG e dal Siviglia, che ha esperienza e discreto talento, ma che ieri ha rimediato due gialli lasciando la Polonia in 10 al 62’ proprio quando la squadra di Paulo Sousa mostrava segni di ripresa. Nella prima parte la Slovacchia ha controllat­o la gara sorprenden­do i rivali e andando in vantaggio con un misto di coraggio e fortuna. Grandi incursione di Mak a sinistra, Jozwiak e il doriano Bereszynsk­i imbambolat­i, diagonale che ha colpito il palo e poi il braccio destro di Szczesny: carambola e autogol. Dopo 30 secondi della ripresa però il torinista Linetty ha trovato il pari e il terzo gol in nazionale con un sinistro sporco che ha dato nobiltà a un gran taglio di Glich per Rybus. La Polonia è cresciuta facendo valere la teorica superiorit­à tecnica, ma il secondo giallo a Krychowiak le ha tagliato le gambe. Un fallo evidente quanto inutile, soprattutt­o consideran­do

La Slovacchia si è resa conto di essere di fronte a una grandissim­a occasione, e ha fatto due cose: continuare a difendersi con ordine e coscienza dei propri limiti e cercare fortuna in contropied­e. Al 69’, sette minuti dopo l’espulsione, ha rimediato un corner e da lì la palla è spiovuta sul destro di Skriniar, che un metro dentro l’area l’ha piazzato con potenza e precisione dove Szczesny non poteva arrivare. La Slovacchia a fari spenti, senza pubblicità, titoli e grande consideraz­ione è arrivata a 6 partite senza sconfitte. Con appena due vittorie, sì, ma quella di ieri è fondamenta­le, e permette alla squadra di Tarkovic di sognare il passaggio del turno. Skriniar ha rimediato con merito il premio di man of the match, e alla fine ha mostrato tutta la sua felicità per un risultato pesantissi­mo in chiave-classifica e morale: «Siamo contenti di avere iniziato l’Europeo con un successo in una partita davvero complicata sulla carta, contro un avversario di qualità. Va segnalata anche la grande prestazion­e di “Kuco” Kucka. Per Paulo Sousa e la sua Polonia indifesa è già tempo di processi. E in Spagna può arrivare l’inquisizio­ne. 3’20”

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LAPRESSE 2. 3 che era già ammonito per una trattenuta veniale e punita severament­e nella prima parte.
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