La Gazzetta dello Sport

Schick fa la storia, gol alla Maradona La Repubblica Ceca fa piccola la Scozia

La traiettori­a del 2-0 disegnata dalla punta ceca a oltre 45 metri dalla porta

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tifosi scozzesi hanno atteso 23 anni per rivedere la loro nazionale impegnata nella fase finale di un torneo: la squadra – con il contributo decisivo del ct Clarke che ha toppato la formazione di partenza – ha tradito i novemila fan planati a Glasgow, ma almeno il popolo in kilt si è goduto dal vivo un gol candidato al podio europeo, se non addirittur­a al premio del più spettacola­re del 2021. Patrick Schick, il cigno che alla Sampdoria aveva mostrato doti interessan­ti e alla Roma ha fatto flanella, ha illuminato l’Hampden con due gioielli. Il primo, di testa, è stato un gesto in cui ha abbinato forza fisica e tecnica. Il secondo rientra nella categoria delle opere d’arte: cercato, voluto, realizzato. L’attaccante del Bayer Leverkusen ha ricevuto il pallone sulla linea di centrocamp­o, ha alzato la testa e ha scagliato un tiro a giro, di sinistro: il pallone si è alzato, ha compiuto la curva e si è infilato al centro della porta, mentre il portiere Marshall stava cercando di recuperare la posizione. La tecnologia ha preso le misure: 45,44 metri tra il punto di battuta e la linea di porta. E’ il record del torneo: è la rete segnata da maggior distanza in un Europeo.

I«Ho visto la luce» urlava il leggendari­o John Belushi nei Blues Brothers. Schick più sempliceme­nte ha visto ancora una volta il numero uno scozzese troppo avanzato. «Mi ero accorto che cercava di restare collegato ai difensori. Quando mi è arrivato il pallone, Marshall era lontano dalla porta, ci ho provato ed è andata bene. Mi ero immaginato questa partita. Prima di scendere in campo è come se l’avessi giocata tre volte, ma segnare due gol e soprattutt­o riuscire a fare il secondo in quel modo, è stato qualcosa ben oltre l’immaginazi­one». Creatività, tecnica, idee: ecco che cosa ha marcato

IL NUMERO

la differenza tra Scozia e Repubblica Ceca. C’erano attese dietro a una squadra tornata all’Europeo dopo 25 anni, benché attraverso la porta di servizio dei playoff della Nations League. Giovani, qualche talento in ascesa, l’entusiasmo: tutto bruciato dalle scelte di Clarke, che ha lasciato inizialmen­te in panchina gente come Fraser e Adams, puntando in attacco su Dykes (QPR, Championsh­ip) e su Christie (Celtic). «Nei playoff sono stati decisivi e per questo li ho confermati», le parole di Clarke.

La Scozia, dopo un avvio pancia a terra, ha iniziato a perdere colpi sul versante destro, terra di conquista di Jankto. Una paratona di Marshall su Schick, ispirato dal mancino della Sampdoria, è stato l’avviso ai naviganti. La reazione è stata un’occasione da urlo mancata da Robertson sull’assist di Christie: bravo anche il portiere Vaclik. Quando Coufal (West Ham) è riuscito a prendere le misure a Robertson e a frenare le avanzate dell’esterno del Liverpool, la Repubblica Ceca ha trovato strade alternativ­e. La Scozia si è smarrita: McTominay ha corso a vuoto, Armstrong ha perso colpi e l’assenza di un creativo è diventata un handicap pesante. L’1-0 è maturato sul cross perfetto di Coufal: la capocciata di Schick è stata da manuale.

La ripartenza è stata a tavoletta. Marshall ha evitato il 2-0, la traversa colpita da Hendry e un tentativo di autorete sfiorato dal portiere ceco hanno strozzato l’urlo ai tifosi scozzesi. Improvvisa, si è accesa la luce. In fase di ripartenza, Schick ha conquistat­o il pallone, ha visto Marshall perso nella terra di mezzo e il sinistro a effetto ha disegnato una traiettori­a incredibil­e. Disperato il tentativo di recupero di Marshall, inesorabil­e la conclusion­e dell’azione: 2-0, nell’incredulit­à generale. Un gol da rivedere più volte: non ti stanchi mai. Una parata di piede di Vaclik ha negato a Dykes il 2-1: poteva riaprire il match. Il tris mancato da Schick con un sinistro controllat­o da Marshall e un altro intervento decisivo del portiere scozzese su Vydra hanno ribadito il concetto: ha vinto il migliore. 3’20”

IL MIGLIORE

Il più solido, il meno impreciso, il più continuo. Il centrocamp­ista dell’Aston Villa si sbatte, ma non riceve grande aiuto.

6 MARSHALL Salva due volte la Scozia ma, al netto del capolavoro di Schick, è troppo avanzato.

5,5 HANLEY Furore e dedizione alla causa, ma non basta.

5 COOPER Sovrastato senza pietà da Schick nella capocciata dell’1-0.

6 HENDRY Colpisce la traversa: meglio in attacco che in copertura. 5,5 MCGREGOR Entra per rinvigorir­e la squadra, balla anche lui. 5,5 O’DONNELL Jankto lo manda subito in tilt, poi si riprende. (Forrest s.v.)

5,5 ARMSTRONG Non riesce a trovare la posizione. Fatica troppo.

6 FRASER Con il famoso senno del poi doveva giocare dall’inizio.

5 MCTOMINAY La delusione del giorno. Nasconde le sue qualità migliori: forza fisica e agonismo.

5,5 ROBERTSON Ha un passo differente rispetto agli altri, ma fallisce l’1-0: errore imperdonab­ile.

6 DYKES Prova l’affondo e sbaglia la mira. Potrebbe riaprire il match, ma il portiere ceco compie un prodigio. (Nisbet s.v.)

6 CHRISTIE L’assist per Robertson, un paio di giocate di fino.

6 ADAMS Un mistero la sua esclusione: viene da una stagione importante.

5 ALL.CLARKE Sbaglia la formazione iniziale: dopo 23 anni di attesa, non doveva. Peccato mortale.

7

9 SCHICK IL MIGLIORE

Il 2-0 si candida a gol dell’Europeo. Un capolavoro. Splendido anche l’1-0. L’eleganza è la dote migliore. (Krmencik s.v.)

7,5 VACLIK Due parate straordina­rie, su Robertson e sul tentativo di autorete di Kalas.

6,5 COUFAL Il suo piede pennella il cross dell’1-0: un confetto. Ma Robertson all’inizio lo fa soffrire. 6,5 CELUSTKA Governa la difesa con il mestiere.

6 KALAS Sfiora l’autogol che potrebbe rimettere in pista la Scozia: abbraccia Vaclik per riconoscen­za.

6 BORIL Pattuglia la sua corsia con spirito militare.

6,5 SOUCEK Sceglie la quantità e il basso profilo. Macina calcio senza sosta.

6 KRAL Si chiama così ma non è ancora da dopolavoro: corre e lotta. Per la briscola c’è tempo.

6 HOLES Fa il suo con dignità: sempre sul pezzo.

6 MASOPUST Nome che evoca la grande storia della Cecoslovac­chia: è la cosa migliore della sua gara. 6,5 VYDRA Sfiora il colpo del 3-0: sfortunato.

6 DARIDA Lui invece ci fa pensare ai ministri della prima Repubblica: la vecchia DC resta inimitabil­e. (Sevcik s.v.)

7 JANTKO Avvio modello sprinter. Manda in tilt la Scozia poi si placa.

6 HLOZEK Ricambio per sostenere la fase difensiva.

7 ALL. SHILAVY Vince una gara fondamenta­le azzeccando tutto. Ora si gioca gli ottavi con la Croazia. 6,5 SIEBERT (Arbitro) Gara semplice da governare: neppure un ammonito, nessun caso particolar­e. Fosse sempre così. 6,5 SEIDEL (Guardaline­e) 6,5 FOLTYN (Guardaline­e)

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LAPRESSE In volo Patrik Schick, 25 anni, con una doppietta ha stupito l’Europa
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