Il caso Salernitana e i paletti di Gravina «Il trust va bene ma senza furbate»
Il presidente federale: «Ci deve essere totale estraneità del gestore rispetto alla proprietà e 6-8 mesi per vendere»
vitare furbate o scorciatoie». Gabriele Gravina chiede scusa all’atmosfera azzurra e si tuffa per un momento nel caso Salernitana-Lotito, un incrocio «su cui non ho avuto alcuna interlocuzione e questo genera in me una preoccupazione. Ci sono regole chiare che non ammettono alcuna interpretazione fantasiosa». Il fatto è che il tempo corre, il 25 giugno della scadenza per la cessione si avvicina e la Federcalcio continua a ribadire il suo no a soluzione pasticciate. Il problema è sempre lo stesso: non si possono possedere due società appartenenti allo stesso
«Ecampionato, un tema di norme ma anche di sostanza, peraltro rimasto in piedi con una serie di deroghe che a vederle da vicino prendono a pugni lo Statuto (che prevedeva da tempo il divieto del doppio possesso anche in serie diverse). e un modo per bypassare le regole. Di qui la necessità di «paletti veri», li chiama così Gravina. Quali sono? Intanto la totale estraneità all’attuale proprietà del soggetto gestore, il trustee, a cui verrebbe consegnata la proprietà «parcheggiata» in attesa della cessione definitiva. Secondo la natura irrevocabile dell’affidamento e i limiti della sua durata, 6-8 mesi al massimo. Terzo, deve esserci una stima del valore della società da parte di un’agenzia indipendente che eviti ostruzionismo e possa pilotare il percorso verso la cessione defini
Deve trovare una soluzione:
Per evitare equivoci, Gravina la stima del club va chiarisce comunque
fatta da una società che la
indipendente soluzione trust non è la peste, che ci sono dei precedenti, che si tratta di un istituto ampiamente utilizzato non soltanto ormai nel mondo anglosassone. Il trust non può essere però un cavallo di Troia
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