La Gazzetta dello Sport

Atletica e nuoto L’anno in più verso i Giochi ha fatto bene

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tletica e nuoto si avvicinano veloci all’Olimpiade di Tokyo. Come dicono i buontempon­i degli ippodromi di trotto, i cronometri sembrano avere “le mosche dentro”, tanto corrono le lancette. Grandi prestazion­i, record mondiali sbriciolat­i o avvicinati. L’ultimo squillo è stato dell’australian­a Ariarne Titmus che nei 200 stile libero è arrivata a 11 centesimi dal fantastico 1’52”98, mondiale della Pellegrini stabilito nel 2009 con i supercostu­mi, poi banditi nel 2010. Nell’atletica a giugno sono stati battuti due record mondiali sui 10.000 donne in 48 ore. Non c’è giorno che passi senza una grande misura o un grande tempo. Nell’atletica è anche merito delle scarpe di ultima generazion­e, ma ormai non sono più una novità. Semmai è stato l’anno in più verso Tokyo ad aiutare i giovani: hanno potuto affinare il talento e collaudare meglio le proprie capacità fisiche. I Trials australian­i e statuniten­si di nuoto hanno visto protagonis­ti Kaylee McKeown (19 anni), record nei 100 dorso, e Torri Huske (18 anni), a 3 decimi dal mondiale dei 100 farfalla. Oltre alla ventenne Titmus… Anche la nostra Benedetta Pilato nel 2021 si è superata: primatista mondiale dei 50 rana, nei 100 ha accorciato il gap dalla statuniten­se Lilly King. Lo scorso weekend i campionati universita­ri Ncaa di atletica hanno rivelato Randolph Ross, 20 anni e 43”85 nei 400, e Sean Burrell, 19 anni e 47”85 nei 400 ostacoli. E i “vecchi”? Hanno tirato avanti, con la forza dell’esperienza. Programmat­i per vincere, hanno spostato l’obiettivo. Federica Pellegrini, negli ultimi europei, è finita a 2 centesimi dall’oro nei suoi 200. E poi Ryan Lochte e Katinka Hosszu in piscina, Shelly-Ann Fraser-Pryce e Mutaz Barshim in pista. Sono tutti ancora qua, eh già…

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