Evani contro Manicone Italia-Svizzera derby dei vice
ggi, alla vigilia di Italia-Svizzera, Roberto Mancini e Vladimir Petkovic parleranno in conferenza stampa. Poi, lontano dai riflettori e dai microfoni, i due c.t. si confronteranno in privato con i rispettivi “vice”, come fanno tutti i giorni. E qui spunta la curiosità, che in questo caso fa rima con novità, perché l’azzurro Alberico “Chicco” Evani, 58 anni, e il rossocrociato Antonio Manicone, 54 anni, i primi collaboratori di Mancini e Petkovic appunto, sono entrambi italianissimi, con comuni esperienze a San Siro, il primo nel Milan, il secondo nell’Inter, e un passato in Nazionale, con Arrigo Sacchi in
OEvani e Manicone interpretano nel modo migliore il ruolo storico di Italo Galbiati, capitano virtuale di tutti i cosiddetti “secondi”, fedelissimo braccio “ambidestro” di Capello e Sacchi. Evani, ricordato soprattutto per quel gol allo scadere dei tempi supplementari che nel 1989 regalò la prima Coppa Intercontinentale al Milan di Berlusconi, è cresciuto nel settore giovanile rossonero passando dagli anni della serie B alla Nazionale, con cui ha giocato 15 partite diventando vicecampione del mondo nel 1994. Con lui in quella avventura americana poteva esserci anche Mancini, che nel frattempo aveva già giocato con Evani quando fu raggiunto da lui nella Sampdoria. E così, quando è stato nominato c.t., Mancini lo ha voluto al suo fianco, non soltanto per amicizia, ma perché ne aveva apprezzato le qualità come assistente nelle giovanili azzurre. Scelta azzeccatissima, con l’inattesa staffetta in panchina l’autunno scorso.
Evani per tre partite sostituì Mancini, bloccato dal Covid, portando fortuna come sempre perché proprio contro Estonia, Polonia e Bosnia, è incominciata la serie di nove vittorie consecutive dell’Italia, senza nemmeno un gol al passivo. Cresciuto nel settore giovanile dell’Inter, ma titolare nerazzurro soltanto per due stagioni, dal 1992 al 1994, con una presenza in Nazionale, nel 3-0 a Tallinn contro l’Estonia tra l’altro al fianco di Mancini, anche Manicone ha intrapreso una nuova carriera lontano dalla sua Milano. Petkovic lo aveva avuto come “vice” nel suo biennio alla Lazio tra il 2012 e il 2014 e subito dopo, appena è diventato c.t. della Svizzera, lo ha voluto al suo fianco per sfruttarne la competenza e l’esperienza internazionale. Mai come stavolta, quindi, alla vigilia di una sfida così importante i consigli di Manicone, che sa tutto dell’Italia e di Mancini, aiuteranno Petkovic. Da Roma erano partiti insieme per la Svizzera e a Roma vogliono rilanciare la Svizzera. E pazienza se Manicone sentirà un brivido ancora più particolare di Evani, ascoltando per la prima volta l’inno di Mameli di avversario. Perché comunque finisca il loro inedito derby alle spalle dei due c.t. Manicone ed Evani hanno già vinto, con il loro silenzioso esempio di grande professionalità.