Eriksen migliora, rassicura l’Inter E in ospedale si fa portare la pizza
Siamo stati a casa di Christian «Un ragazzo perfetto, lo curiamo noi»
di DAVIDE STOPPINI
La colazione ok, ma dopo il pranzo Christian Eriksen non ce l’ha fatta più con il cibo del Rigshospitalet. Dove si stanno prendendo cura di lui in ogni modo, ma evidentemente la cucina non dev’essere proprio di gradimento del centrocampista dell’Inter. E allora Chris ha espresso una richiesta: la pizza. Messaggio recapitato presto a Per Thostesen, lo chef della nazionale danese, con tanto di ristorante nella capitale. E proprio dal ristorante ecco allora che per l’ora di cena, al 14° piano dell’ospedale, è arrivata una teglia di pizza cucinata per l’occasione. L’appetito che non manca è l’ultimo, l’ennesimo, buon segno sulle condizioni di salute di Eriksen. Ieri è stata un’altra giornata di esami approfonditi, la seconda consecutiva, che riguardano il cuore del centrocampista. Non dovrebbe in ogni caso mancare molto al momento delle dimissioni: entro domani il danese potrebbe infatti lasciare l’ospedale. Ma non è detto che una diagnosi approfondita possa arrivare a breve: potrebbero volerci giorni ed esami ripetuti a distanza di più tempo, per andare fino in fondo e valutare cosa c’è dietro l’aritmia cardiaca che ha causato il malore di sabato scorso. E soprattutto per capire se oltre l’uomo ci sarà spazio in futuro
Ieri pomeriggio, ancor prima che dalla... pizza, la famiglia Eriksen – con lui in clinica ci sono la moglie Sabrina, i genitori e la sorella Louise – ha ricevuto la visita del medico della nazionale danese, Martin Boesen, l’uomo del primo intervento dopo l’arresto cardiaco. Ma pure qualche compagno di squadra in queste ore agitate ha trovato il modo di andare a trovare di persona il numero 10, Kjaer e Schmeichel su tutti. Anche l’Inter sta pensando di raggiungere la Danimarca: lo staff medico nerazzurro, che al momento resta giustamente in seconda linea per non intralciare il lavoro della nazionale danese, sembra orientato a fare un blitz a Copenaghen, anche per mostrare la propria vicinanza al calciatore, con il quale comunque i contatti non sono mancati: una decisione sarà presa nelle prossime ore, ma è chiaro che l’Inter vuole prima attendere che Chris venga dimesso. In questo clima la Danimarca intanto ieri mattina ha ripreso gli allenamenti, mentre nel Paese impazzano le polemiche contro la decisione di continuare a giocare contro la Finlandia in qualche modo “indotta”
dalla Uefa. L’attaccante Braithwaite si è commosso in conferenza stampa. Schmeichel ha invece raccontato il momento dell’incontro con Eriksen: «Vederlo mi ha fatto bene. Abbiamo parlato di tutto e di niente, ma non è importante questo. Ora come nazionale vogliamo essere in grado di fare qualcosa di straordinario per lui. Poteva finire molto peggio, in fondo è stato un miracolo, ora dobbiamo trovare il modo di rimetterci in carreggiata». Miracolo che è stato raccontato anche dal papà di Kasper, Peter Schmeichel: «Quando è entrata in campo, Sabrina ha pensato che suo marito Christian fosse morto. Mio figlio gli è corso incontro per dirle che Eriksen respirava ancora».
L’angelo custode È andato a trovarlo anche Kjaer, sempre in contatto con i compagni del Milan e Pioli