Metodo Juric
Corsa, video e Gps Ritiro estivo subito ad alta intensità Toro, c’è da sudare
Si partirà con un lavoro atletico durissimo Due sedute al giorno col preparatore Barbero
Sarà quasi una missione monastica, senza dubbio un’immersione totalizzante e senza freni. Sin dal primo giorno, verrebbe quasi da scrivere dal primo secondo. La storia di Ivan Juric è lì a raccontarla, la nuova sfida granata glielo impone: e allora, dal giorno del raduno, il 6 luglio al Filadelfia, sarà elettricità. Subito al massimo, piede a tavoletta, gas aperto a mille e il bello arriverà poi dal 13 luglio, quando ci si trasferirà a Santa Cristina in Val Gardena (Bolzano) e si entrerà nel vivo del ritiro estivo. Ci sarà da sudare, tantissimo. I calciatoincessanti. ri sono attesi da un montagna di lavoro. Il nuovo Toro sarà la meta da raggiungere, il suo calcio veloce, aggressivo, ritmato, intenso, l’unica e assoluta religione. Avviso ai naviganti e ai calciatori: dal 6 luglio le vacanze appariranno immediatamente un lontano ricordo. Muscoli, scarpe da corsa, tanta buona volontà e una dose abbondante di sacrificio: Juric non farà sconti, il lavoro atletico sarà subito ad altissima intensità.
Alla vecchia maniera La preparazione precampionato è uno dei momenti chiave per il tecnico di Spalato: è in questa fase che riempie i muscoli di quell’energia indispensabile per realizzare il suo calcio basato sull’intensità e sulla corsa a tutto campo. Sarà, se vogliamo, un ritiro estivo alla vecchia maniera. Nei tempi e nei contenuti. Juric ha voluto programmare quasi un mese di preparazione intensiva. La prima settimana (dal 6 al 12 luglio) si svolgerà al Filadelfia, le successive tre (fino al 30) in Alto Adige, prima di rientrare a Torino. Un periodo lungo, si direbbe classico, senza interruzioni e tournée. Una finestra nella quale il tecnico chiederà una dedizione completa ai giocatori per entrare nei meccanismi del suo calcio. Il lavoro atletico sarà dominante su tutto. Tantissima corsa, piani di allenamento personali e di gruppo Sarà un primo test anche per verificare quali uomini saranno adatti alle sue richieste, per capire chi resisterà e chi sarà in grado di tenere i ritmi.
Il top player Emergerà in primo piano la figura del professore Paolo Barbero, il responsabile dei preparatori atletici: ligure di Chiavari, è l’ombra di Juric sin dal principio della carriera. Una volta il tecnico di Spalato disse di lui «È il mio top player». Gode della fiducia totale dell’allenatore, tutto ciò che stabilisce e decide è un dogma, e i calciatori devono farlo. Un guru della preparazione. Si potrebbe quasi sintetizzare che in ritiro comanda lui. Racconta chi c’è passato che il lavoro aerobico sarà intensissimo, le richieste di Juric martellanti e sempre crescenti. Perché, senza esitare, inizierà a trasmettere il suo credo, a rispettare il suo primo comandamento: un passo per volta, ma bisogna sempre alzare l’asticella.
Video, dati e amichevoli Il pallone entrerà in fretta, ma avrà nella prima fase la giusta “visibilità”. Se il lavoro atletico sarà duro, Juric comincerà in parallelo a trasmettere i suoi principi tattici. Non è sua abitudine fare esperimenti, andrà dritto al cuore: subito 3-4-3, o 34-2-1 nella sua evoluzione. Già dal ritiro traccerà l’identità della squadra, fisserà le priorità per ogni calciatore, trasmetterà nella mente di tutti il suo metodo identitario. Durante la stagione, di allenamenti ne farà uno al giorno, in ritiro la doppia seduta è tassativa: la prima al mattino presto, l’altra nel tardo pomeriggio. Durata di ciascuna tra i 90 e i 120 minuti. Le immagini, le riprese video per correggere gli errori e i dati acquisiti con i Gps, sono un altro elemento caratterizzante: il valore dei chilometri corsi e dell’intensità durante un allenamento o una gara saranno analizzati in maniera approfondita dallo staff, poi relazionati al gruppo. Le amichevoli saranno cinque: Juric preferisce avere subito avversari veri, magari con una difficoltà crescente. Ci sarà poco spazio per il riposo, la regola sarà una sola: totale dedizione e grandissima concentrazione in ogni istante dell’allenamento. E poi correre, come se non ci fosse un domani.