Più sì che Nole L
GRANDE SLAM? LAVER SPINGE DJOKOVIC «DIVENTERÀ IL PIÙ FORTE DI SEMPRE»
a missione sembrava impossibile. Ma solo per gli altri. Alla fine del 2010 Novak Djokovic, che in quel momento ha nel palmarès un solo Slam, gli Australian Open del 2008 (Federer è già a 16, Nadal a 8), vince la Coppa Davis. Ha appena scoperto di soffrire di celiachia e insieme alla dieta cambia totalmente l’approccio all’allenamento. Soprattutto, si ribella all’idea che i due mostri siano irraggiungibili, come invece accadrà a tutti gli altri giocatori di quell’epoca. Più di un decennio dopo, non solo il Djoker è a un solo Slam dai grandi rivali Roger e Rafa (19 a 20), ma vincendo per la seconda volta al Roland Garros avanza di nuovo la candidatura (era già accaduto nel 2016) all’impresa più straordinaria del tennis, il Grande Slam, che gli altri due probabilmente non possono più sognare.
L’incoronazione Non a caso, uno dei primi tweet di congratulazioni dopo il trionfo francese è arrivato da Rod Laver, che il Grande Slam lo ha realizzato due volte, nel 1962 e nel 1969, ultimo a riuscirci (l’altro è stato Don Budge nel 1938): «Due Career Grand Slam (Nole ha vinto almeno due volte tutti i Major, ndr)e 19 in tutto. Complimenti per la memorabile settimana a Parigi e auguri per il meglio sull’erba». Già, Wimbledon. Novak si presenterà da campione in carica, un altro possibile tassello verso una delle più grandi performance che lo sport conosca. Secondo Laver, Djokovic ha le potenzialità per diventare il terzo uomo del Grande Slam: «Io l’ho realizzato da dilettante e da professionista e non so quale sia stato più complicato e duro. Ma sono entusiasta per Novak. Gli piacciono le sfide che il suo sport gli mette sempre di fronte, questo è ciò su cui costruisce la sua grandezza. Difficilmente non riesce a giocare il suo miglior tennis quando conta. È un giocatore diverso dagli altri. Mentalmente è più forte, essere sotto di un set o due non significa niente per lui. Continua a lottare». I risultati del Djoker stanno cambiando la percezione anche del leggendario «The Rocket»: «Molte persone, me compreso, pensano che Federer sia il migliore di sempre in questo momento, ma Novak sta collezionando grandi record, quindi alla fine bisognerà guardare anche alla sua carriera. Ormai devi metterlo nel gruppo con i più grandi giocatori della storia. Deve essere lassù».
Parola di Mats Grande Slam e Più Grande di Sempre: nel caso di Djokovic non possono che viaggiare in parallelo, a questo punto. Mats Wilander nel 1988, come Djokovic, vinse in Australia e al Roland Garros, poi perse nei quarti a Wimbledon ma vinse gli
È motivato e sembra imbattibile: a Londra e a New York è favorito, il Grande Slam è possibile
Ciò che ha fatto a Parigi appartiene al più grande giocatore di tutti i tempi
L’australiano fu l’ultimo a fare l’impresa nel 1969: «Novak si esalta nelle sfide e di testa è diverso da tutti gli altri»
Us Open: «Ci stiamo avviando verso la stagione in cui di solito mettiamo Djokovic come favorito per Wimbledon e per gli Us Open, quindi si può tranquillamente parlare di possibilità di Grande Slam. Sembra così fresco alla fine delle partite ed è sempre spaventosamente motivato. E poi è intelligente, e a Parigi è rimasto anche calmo per tutto il torneo. Sembra imbattibile, forse è giusto cominciare a considerarlo il più forte di sempre».
I big e il coach Un dubbio che non assale invece John McEnroe: «Per età e capacità di essere competitivo su tutte le superfici, abbiamo sempre immaginato che a fine carriera Novak avrebbe superato gli Slam di Federer e Nadal. Conquistare il Grande Slam è difficile, però quello che ha fatto a Parigi, con le vittorie in semifinale e in finale, credo appartenga semplicemente al più grande giocatore di tutti i tempi». Anche per Justine Henin, la ex numero uno del mondo, a parità di prestazioni Djokovic è davanti ai grandi rivali: «Quando lui, Federer e Nadal giocano al top del loro livello, Nole è il più forte». Secondo coach Vajda, l’obiettivo del Grande Slam e dell’Olimpiade è assolutamente nella testa del pupillo: «Mentalmente sta molto meglio degli anni precedenti. E se è in fiducia con il gioco, può essere dominante». Ora lo aspettano i libri di storia.